Dubai (Emirati Arabi Uniti), 4 gen. (LaPresse) – L’Arabia Saudita ha radunato al suo fianco i più stretti alleati sunniti in uno scontro diplomatico con l’Iran che cresce di giorno in giorno e che, dopo l’esecuzione dell’imam Nimr al-Nimr e di altre 46 persone condannate per terrorismo, ha approfondito la spaccatura settaria in tutto il Medioriente.
Dopo la decisione di Riad di rompere tutti i rapporti diplomatici con Teheran a seguito degli attacchi all’ambasciata saudita nella capitale iraniana e al consolato di Riad a Mashhad, anche Bahrain e Sudan hanno tagliato tutti i legami con l’Iran. A loro si è unito il Sudan, che “in risposta ai barbari attacchi all’ambasciata saudita a Teheran e al consolato a Mashhad ha annuncia l’immediato taglio delle relazioni con la Repubblica islamica dell’Iran”, come riporta una nota del ministero di Khartoum. Per ultimi, anche gli Emirati Arabi Uniti, che ospitano centinaia di migliaia di iraniani, hanno parzialmente declassato le proprie relazioni al livello di incaricati d’affari riducendo il numero di diplomatici iraniani nel Paese. Gli altri paesi arabi del Golfo – Kuwait, Qatar e Oman – hanno deciso di non prendere posizione.
Riad e Teheran rompono relazioni diplomatiche: stop a voli e commercio
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