Per ora non c’è alcuna conferma ufficiale, ma tutto lascia pensare che l’indiscrezione della Gazzetta dello Sport sia attendibile. Secondo il quotidiano, alla Ferrari la convivenza tra Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto era diventata insostenibile e quindi sarebbe stata presa una decisione inaspettata: quella di rinunciare all’attuale direttore della Scuderia per promuovere a team principal Binotto.
“Binotto è cresciuto in Ferrari, grazie a lui la macchina si è evoluta in senso positivo e soprattutto è uno che ha lavorato con Marchionne. Binotto rispetto ad Arrivabene ha maggior esperienza tecnica specifica, ma allo stesso tempo essendo un tecnico deve farsi le ossa su quella che è la gestione politica della squadra in un campionato che non lascia spazio a chi si deve improvvisare”, questo il commento dello storico team principal della Ferrari Cesare Fiorio ai microfoni di Radio Anch’Io Sport, su Radio1.
Sui motivi che avrebbero portato al cambio della guardia, Fiorio ha aggiunto: “I risultati degli ultimi anni sono stai favorevoli fino a quando Marchionne ha potuto metterci le mani. Arrivabene non aveva esperienza di corse, ma solo come pubblicitario e forse era quello che mancava”. Sempre secondo Fiorio “con Marchionne il gap tecnico con la Mercedes era stato in parte limitato, la macchina si era avvicinata molto e l’autore di questo lavoro è stato proprio di Binotto”. La perdita di Marchionne, però, è stato un duro colpo alla rincorsa della Ferrari per ridurre il gap con le Frecce d’Argento e ora toccherà a Binotto dal ponte di comando riprendere la corsa. “Senza Marchionne, Binotto è rimasto senza una guida ma è una persona che ha grande fiducia ed esperienza nella parte tecnica”.