Serie A, la Figc accoglie le osservazioni del Comitato tecnico scientifico: ripresa più vicina
Potrebbe avvicinarsi la ripresa della Serie A. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, infatti, nell’informativa alla Camera ha dichiarato di aver ricevuto comunicazione da parte del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: “Mi ha comunicato che la Figc ha accolto tutte le osservazioni del Comitato tecnico scientifico riadattando il proprio protocollo e consentendo senza altre difficoltà di poter riprendere gli allenamenti collettivi da lunedì 18 maggio. Ora se il campionato riprenderà, come tutti auspichiamo, sarà grazie al fatto che ci saremo arrivati mettendo tutto e tutti in sicurezza e non con fretta irresponsabile”.
Ripresa Serie A, i club votano per il 13 giugno
Con gli allenamenti collettivi potrebbe dunque avvicinarsi anche la ripresa del campionato di Serie A. Durante l’assemblea in video conferenza di mercoledì 13 maggio, la Lega ha proposto il via dal 13 giugno (16 società a favore, mentre 4 hanno votato per il 20 giugno). Al Governo spetterà la decisione finale, dopo l’analisi dei dati sul contagio dall’inizio della fase 2. Si è parlato anche di diritti tv, con la Lega che ha ribadito la necessità del rispetto delle scadenze di pagamento previste dai contratti.
Le reazioni
Intanto sono arrivate alcune reazioni critiche riguardo alle osservazioni del Cts. Ivo Pulcini, direttore sanitario della Lazio, attacca l’eccessiva intransigenza: “Il Cts non ha voluto sentire la voce del medico del calcio che vive sul campo e non dietro una scrivania. La medicina non è una scienza, è un’arte. Questo capita quando si fanno protocollo spesso dannosi. Se in qualche caso avessi usato il protocollo, il paziente sarebbe morto”.
Umberto Calcagno, vicepresidente di Assocalciatori: “Il nostro è uno sport di contatto e questo è un altro problema irrisolto. Il punto non è come trattare il contagiato, ma è chiaro che se in quarantena andrà tutta la squadra c’è questo problema. Si naviga a vista, dipende dalla situazione epidemiologica. Il calcio non può essere decontestualizzato dal resto del Paese. Ci dobbiamo affidare solo al Cts, dovremo farci trovare pronti qualora ci fossero le condizioni per ricominciare”.
Dai microfoni di TgSport arriva poi l’avvertimento da parte del patron dell’Udinese Giampaolo Pozzo, che predica prudenza e buon senso: “Se facciamo 2-3 partite e poi chiudiamo abbiamo fatto un doppio danno. Se questa pandemia quasi scompare, allora si può giocare, altrimenti faremo altri pasticci. Il discorso economico ormai è superato, le tv non hanno pagato e pagheranno quando giocheremo, ma dobbiamo farlo in sicurezza. Partire assolutamente è un grave errore, è l’interesse di 2-3 squadre, qualcuno vuole vincere lo scudetto…”.
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