Ripresa Serie A, la Federazione lavora per il ritorno alla normalità: controlli severi e allenamenti a maggio?
Si lavora per la ripresa della Serie A, ma i tempi restano ancora incerti. Tra gli obblighi di sicurezza, la questione stipendi e le tempistiche sempre più strette, la Federazione prova a tracciare una linea d’azione da poter seguire quando scatterà l’attesa “fase 2”. Quando riprenderà la Serie A? Ancora impossibile rispondere, visto che le incognite sono ancora molte. Sarà in ogni caso fondamentale operare tutti i controlli del caso per poter riprendere in assoluta sicurezza.
Ripresa Serie A, il progetto di Gravina
Sulla scia delle decisioni prese in Germania, dove i club sono tornati ad allenarsi in vista di un auspicato ritorno in campo a inizio maggio, anche in Italia si pensa come primo step al ritorno agli allenamenti “L’idea è quella di completare il campionato appena ci saranno le condizioni – ha dichiarato in queste ore il presidente Gabriele Gravina – non abbiamo una scadenza precisa, ci affideremo alle indicazioni della Fifa e del nostro comitato tecnico-scientifico”. La speranza resta quella di riprendere il campionato tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, anche se non si esclude del tutto la possibilità di arrivare fino a settembre-ottobre. “Oggi siamo nelle condizioni di dover rispettare le indicazioni che arrivano della autorità. Non possiamo rischiare. ma fino a quando non ci sarà impedito da condizioni oggettive, noi dobbiamo definire i nostri campionati”.
In ogni caso, si punta a un ritorno agli allenamenti nei primi giorni di maggio, con conseguenti precisi controlli per garantire la negatività. Mercoledì 15 aprile è in programma una riunione della commissione medica della Figc – come riporta oggi la Gazzetta dello Sport – che avrà l’obiettivo di cercare di individuare un insieme di indicazioni da seguire in ottica ripartenza.
Il monito del’ISS
Considerazioni discordanti arrivano però dal direttore del dipartimento malattie infettive dell’ISS, Gianni Rezza: “Siamo ancora in fase 1, non c’è dubbio, Segnali positivi ci sono, ma il numero dei morti è ancora elevato perché si riferisce a contagi precedenti. Se dovessi dare un parere tecnico sulla ripresa del campionato non lo darei favorevole, e credo che il comitato tecnico-scientifico sia d’accordo. Poi sarà la politica a decidere. Questo è uno sport che implica contatti, e quindi il rischio di trasmissione. Ho sentito che qualcuno parlava di monitoraggio più stretto, ma mi sembra un’ipotesi un po’ tirata”.
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