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Roccella: “Gite ad Auschwitz per dire che antisemitismo era solo fascista”: è polemica

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

È polemica sulle nuove parole della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, intervenuta al convegno dell’Ucei ‘La storia stravolta e il futuro da costruire’. L’esponente del governo ha affermato che dalla politica sarebbero state “incoraggiate e valorizzate” le visite scolastiche al campo di concentramento nazista di Auschwitz allo scopo di trasmettere l’idea che l’antisemitismo fosse solo una questione legata al fascismo. Ecco le sue parole.

Cosa ha detto Roccella

Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? A che cosa sono servite? Sono servite, secondo me – e sono state incoraggiate e valorizzate – perché servivano effettivamente all’inverso. Servivano cioè a dirci che l’antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, e collocato in una precisa area: il fascismo. Le gite ad Auschwitz secondo me sono state un modo per ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista e basta“: queste le dichiarazioni della ministra della Famiglia. “E quindi il problema era essere antifascista non essere antisemita – ha affermato – Allora, io penso che il problema oggi sia fare i conti con il nostro antisemitismo, fare i conti con il nostro passato senza illuderci che tutto si è affinato in un’epoca storica e in un’area politica, cosa che trovo difficile sostenere“.

Le reazioni delle opposizioni

Dure le reazioni delle opposizioni alle parole di Roccella.

Verducci (Pd): “Parole Roccella su Auschwitz deliranti”

“La Ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità Eugenia Roccella oggi ha detto, cito testualmente, che: ‘le gite scolastiche ad Auschwitz sono state incoraggiate e valorizzate perché servivano a dirci che l’antisemitismo riguardava il fascismo’. E poi ancora: ‘Le gite ad Auschwitz secondo me sono state un modo per ribadire che l’antisemitismo era una questione fascista e basta’. Queste sono parole deliranti. Tanto più se pronunciate da un Ministro della Repubblica. Parole che negano in modo imbarazzante e pericoloso una verità storica incontrovertibile”, ha dichiarato in una nota il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della commissione straordinaria contro intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza.”Auschwitz e la Shoah sono responsabilità storica della follia omicida del nazifascismo. I viaggi di istruzione ad Auschwitz, e non ‘gite’ come dice la Ministra, servono ad onorare la memoria degli italiani che caddero per mano delle leggi razziali promulgate dal fascismo, condotti nei campi di sterminio nazisti. Quindi no, cara Ministra Roccella, né i viaggi di istruzione ad Auschwitz né l’istituzione del giorno della memoria sono frutto di manipolazione: essi sono il rispetto della verità storica, ovvero l’antisemitismo che diventa genocidio ad opera del nazifascismo, che tutti noi abbiamo il dovere di ricordare, di contrastare, di trasmettere alle nuove generazioni. Mai si era arrivati a violare la memoria di Auschwitz per una spicciola polemica e strumentalizzazione politica. È tutto veramente vergognoso“, ha aggiunto.

Magi (+ Europa): “Da Roccella lettura strumentale dell’Olocausto”

Il ministro Roccella una ne pensa e cento ne sbaglia. Non solo dà una lettura strumentale e provinciale del ricordo dell’Olocausto anche attraverso le gite scolastiche nei campi di concentramento, ma sembra voler sminuire il ruolo del nazifascismo che un secolo fa ha pianificato lo sterminio programmatico degli ebrei in Europa. Roccella non si arrampichi sugli specchi: è anche nel ricordo della Shoah e nel ripudio dei fascismi, grazie appunto a iniziative come le visite ad Auschwitz, che è maturata nelle giovani generazioni la ferma contrarietà al massacro di Gaza e al rifiuto della guerra in ogni sua forma. Ed è proprio grazie alla consapevolezza del fatto che questo orrore avvenne con la complicità delle società di allora, che oggi le persone scendono in piazza e dicono ‘mai più’”, ha affermato il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

La controreplica di Roccella

È poi arrivata la controreplica di Roccella, che ha accusato la sinistra di strumentalizzare le sue dichiarazioni: “Mi rendo conto che la sinistra, tra la Albanese portata in trionfo, gli striscioni che inneggiano al 7 ottobre, le piazze e le università messe a ferro e fuoco e il cessate il fuoco siglato da Trump, non sappia più che pesci prendere. E quindi non resta altro che far finta di non capire e cercare disperatamente di strumentalizzare le parole altrui“, ha affermato. “I viaggi ad Auschwitz sono ovviamente uno strumento fondamentale per trasmettere alle giovani generazioni la memoria dell’orrore che ha segnato il Novecento, e il mio stesso ministero ha promosso importanti iniziative per contribuire a non dimenticare. Ma condannare l’antisemitismo di allora senza fare i conti con l’antisemitismo che senza più alcuna remora e senza alcun pudore alligna oggi tra le file di chi strizza l’occhio ad Hamas, di chi scatena la caccia all’ebreo nelle città e negli atenei dell’Occidente, di chi fomenta odio e boicottaggi con il pretesto della geopolitica, diventa – questo sì – un modo per strumentalizzare le tragedie del passato senza assumersi alcuna responsabilità per il presente che, a differenza del passato, dipende da tutti noi”, ha concluso.

Segre: “Memoria verità storica fa male solo a chi ha scheletri negli armadi”

Sul tema si è espressa anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, che ha dichiarato: “Stento a credere che una ministra della Repubblica, dopo avere definito ‘gite’ i viaggi di istruzione ad Auschwitz, possa avere detto che sono stati incoraggiati per incentivare l’antifascismo. Quale sarebbe la colpa? Durante la seconda guerra mondiale, in tutta l’Europa occupata dalle potenze dell’Asse, i nazisti, con la collaborazione zelante dei fascisti locali – compresi quelli italiani della Rsi – realizzarono una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti e altre minoranze. La formazione dei nostri figli e nipoti deve partire dalla conoscenza della storia. La memoria della verità storica fa male solo a chi conserva scheletri negli armadi“.

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