Un Senato più agile e veloce nell’approvazione delle leggi, con meno spazio all’ostruzionismo e al trasformismo, ma anche un Senato dove è stato vietato l’allattamento in aula perché un entraneo (cioé il bambino) non può entrare nell’emiciclo di Palazzo Madama. Oggi pomeriggio, a larghissima maggioranza, i senatori hanno approvato il nuovo regolamento del loro ramo parlamentare che, come tutti sanno, ha rischiato addirittura di scomparire con la riforma della Costituzione affossata del referendum di un anno fa.
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Giorgio Napolitano – “Caro Calderoli, non sono in grado di partecipare ai lavori ma voglio complimentarmi con te per questa specie di insperato miracolo della riforma”. ha scritto il presidente emerito della Repubblica (e senatore a vita) Giorgio Napolitano a Roberto Calderoli, relatore della riforma del regolamento di palazzo Madama. “Ai senatori della XVIII legislatura – gli ha fatto eco il presidente del Senato Pietro Grasso – diamo un Senato che potrà funzionare ancora meglio”.
Anna Finocchiaro – “L’Aula del Senato, a grandissima maggioranza, ha scritto oggi una bella pagina, che rende più efficiente il funzionamento del nostro sistema democratico e dimostra come la collaborazione dei gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, pur nel rispetto delle rispettive posizioni, possa portare a risultati positivi per tutti”. Lo ha detto il ministro per i rapporti col Parlamento, Anna Finocchiaro. “Tra le tante novità introdotte – prosegue la ministra – voglio sottolineare in particolare la centralità che sarà acquisita dalle Commissioni, alle quali in via ordinaria sarà concessa la sede redigente o deliberante. Ciò porterà non solo a uno snellimento e quindi a una velocizzazione del procedimento, ma anche a una migliore qualità dei testi legislativi, il cui esame sarà affidato alle competenze più specifiche dei senatori che compongono le singole Commissioni, sottraendoli al turbamento delle posizioni più politiche che caratterizzano solitamente il dibattito in Aula e coinvolgendo maggiormente stakeholders e istituzioni territoriali”.
“Inoltre – fa notare Finocchiaro – la riforma del Regolamento, pur rispettando le prerogative delle opposizioni, limita il ricorso all’ostruzionismo e il trasformismo parlamentare, con la creazione di gruppi che non rappresentano la volontà degli elettori: due fenomeni che spesso hanno alimentato l’incomprensione e il distacco dei cittadini dalle istituzioni”. “Questa non sarà stata quella ‘legislatura delle riforme’ che molti di noi avrebbero voluto – conclude la ministra – ma oggi il Senato ha dimostrato ancora una volta la volontà, il coraggio e la capacità di auto-riformarsi, per adeguare il proprio funzionamento alle necessità dei nostri tempi e concorrere a migliorare la percezione diffusa nel Paese della politica e delle istituzioni”.
Codice di condotta – Via libera da parte del Senato anche all’adozione del ‘Codice di condotta dei Senatori’, che “stabilisce princìpi e norme di condotta ai quali i Senatori devono attenersi nell’esercizio del mandato parlamentare”. Lo prevede un emendamento a prima firma Orellana approvato dall’aula di palazzo Madama che sta esaminando la riforma del regolamento interno.
Il Codice reca in particolare: “a) norme finalizzate a garantire che i comportamenti dei Senatori risultino improntati a princìpi di onesta`, integrita`, trasparenza, responsabilita`, diligenza ed esemplarita`, a tutela del buon nome del Parlamento italiano e delle istituzioni repubblicane, nonche´ a criteri di serieta` e di rispetto dell’altro e, nella gestione e nell’utilizzo di risorse pubbliche, di sobrieta`, di trasparenza ed efficienza; b) norme miranti a disciplinare l’attivita` di rappresentanza degli interessi svolta nei confronti dei membri del Senato della Repubblica, intendendo con detta attivita` quella professionalmente diretta a orientare la formazione della decisione pubblica, svolta anche attraverso la presentazione di proposte, documenti, osservazioni, suggerimenti e richieste di incontri; c) norme e procedure finalizzate ad assicurare trasparenza e pubblicita` alle posizioni e alle attivita` finanziarie dei senatori ed a prevenire e rimuovere situazioni di conflitto di interessi; d) le procedure di accertamento delle infrazioni al Codice e di erogazione delle sanzioni disciplinari, comprensive, oltre che delle sanzioni stabilite dal presente regolamento, anche di sanzioni pecuniarie, applicabili su deliberazione del Consiglio di Presidenza, e dell’ammonizione, direttamente applicabile dal Presidente del Senato; e) l’istituzione di un apposito organo, denominato ‘Comitato consultivo per l’attuazione del Codice di condotta’, con il compito di esprimere pareri in materia di interpretazione e di applicazione del Codice stesso”.