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Sgarbi si confessa a Gomez: “Berlusconi mi dava 13 milioni al giorno”

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

“Berlusconi mi pagava un milione (di lire) al minuto per i miei monologhi. Ogni giorno, tredici minuti di parole e tredici milioni“. Vittorio Sgarbi racconta questo retroscena a Peter Gomez nella puntata di “La Confessione” che va in onda domani sera (Venerdì 17 alle 22,45 su NOVE, tasto 9 del teelecomando), il format realizzato da Loft Produzioni per Discovery Italia, in cui Gomez intervista personaggi discussi della politica, dell’imprenditoria, dello spettacolo e dello sport che hanno fatto della trasgressione una delle cifre della loro vita. Stavolta a raccontarsi sarà Vittorio Sgarbi. A seguire, l’intervista ad Alba Parietti.

A proposito dell’ingaggio a Mediaset, Sgarbi racconta “Berlusconi mi pagava (ai tempi di Sgarbi quotidiani, ndr) una cifra che avrei inteso conservare per molto tempo, poi non ci sono riuscito. Partendo dal fatto che l’uomo che invidio di più e odio di più è Bonolis – che in 4 anni ha avuto 80 milioni di euro – ero riuscito a scavalcare il pregiudizio per cui un monologante non può parlare più di 6 o 7 minuti, il tempo di Barbato o di Biagi quando facevano le loro strisce quotidiane. Io ho dimostrato che potevo arrivare ad un intero blocco di 13 minuti senza che calasse l’ascolto ed ero pagato un milione al minuto, quindi ogni giorno avevo 13 milioni di lire.”

Sgarbi ammette di essere stato cacciato tutte le volte che ha avuto la possibilità di svolgere un ruolo attivo per la cosa pubblica. “Evidentemente io, e questo me lo disse Berlusconi, non sono governabile. Io voglio governare, non essere governato. In questa logica ti cacciano perché tu sei fuori dalla loro richiesta di poterti controllare”.

Continua Gomez, lei ha tante opere d’arte nella sua fondazione e molti dicono che le tenga nella fondazione anche per evitare i sequestri per le querele, “sono quasi finite” – aggiunge e prosegue “la cosa più bella di possedere opere d’arte non è averle per te, è che un giorno siano di tutti. Quindi se anche non dovessero rimanere i miei libri, i miei scritti, le scoperte che ho fatto, queste opere resteranno a testimoniare un’impresa di una vita”. Io voglio pensare anche che sia anche una forma di risarcimento, conclude Gomez.

In tutte le polemiche si ricorda anche che lei è un pregiudicato per truffa ai danni dello Stato – in questo senso mi riferivo al risarcimento – per l’epoca in cui aveva svolto, anzi svolto molto poco secondo i magistrati, il suo servizio alla Sovrintendenza di Venezia. “E’ una condanna incomprensibile perché quello che tutti hanno detto prescinde dal fatto che ero in aspettativa senza stipendio. Cioè la truffa non si capisce di cosa sia. In sostanza vengo chiamato da un socialista a fare il catalogo delle opere di Rovigo e chiedo l’aspettativa. Siccome la pubblicazione richiedeva più tempo, io ho continuato a chiedere aspettative che sono state esondanti rispetto al tempo reale. Però in quella aspettativa io avevo la sospensione degli assegni richiesta da me. Quindi sono stato condannato non si capisce per truffa di che cosa perché l’unica truffa era che io continuavo a svolgere la mia funzione senza stipendio”.

Prosegue Gomez, lei si è difeso per motivare le sue assenze dicendo “avevo il cimurro” – malattia tipica dei cani – e poi “io la mattina starnutisco sempre perché sono allergico al matrimonio”.  Sgarbi aggiunge “E’ un paradosso dadaista (ride, ndr). Però resta un dato, una condanna per truffa per uno in aspettativa senza assegni”.

Lei ultimamente spesso inneggia all’evasione fiscale, perché? “Perché con i soldi delle mie tasse devo dare lo stipendio a Verdini, Alfano, alle pale eoliche, alle rotatorie, a chiunque non fa quello che deve fare o lo fa male.”

“La Confessione” sarà disponibile anche su Dplay (sul sito www.it.dplay.com – o scarica l’app su App Store o Google Play). NOVE è visibile al canale 9 del Digitale Terrestre, su Sky Canale 145 e Tivùsat Canale 9.

 

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