Sgominata a Vigevano la baby gang delle stazioni ferroviarie. Il gruppo di 15enni violentava e picchiava le sue vittime. Prendevano di mira i soggetti ritenuti più deboli, incapaci di difendersi, scegliendoli tra compagni di classe o vicini di casa. In particolare una di queste vittime, uno studente 15enne, è stato oggetto di una vera e propria persecuzione giunta fino a violenze fisiche ed umiliazioni che venivano riprese con i telefonini per ridicolizzarlo con gli altri ed aumentare il suo stato di prostrazione. Quattro ragazzi sono stati arrestati e sei denunciati.
La vittima è un ragazzo fragile, uno studente al primo anno di un istituto tecnico superiore, che è stato bersagliato da un gruppo di ragazzi con atti persecutori. La madre, avvertita da alcuni compagni di scuola su ciò che il figlio stava subendo, aveva cercato di allontanarlo da queste ‘amicizie’. Il ‘branco’ era riuscito comunque a tenerlo ostaggio e il ragazzo veniva anche fotografato mentre subiva atti di bullismo e violenze. Le immagini venivano poi diffuse tramite Whatsapp, Twitter, Instagram, Facebook, Telegram e Imessage.
Le violenze e le persecuzioni nei confronti del 15enne, hanno raggiunto l’apice fra dicembre e gennaio, quando i ‘bulli’, dopo averlo braccato per strada lo hanno costretto a bere alcolici. In stato d’ebbrezza e di incapacità d’intendere e di volere, lo hanno portato in giro per la città legato ad una catena, prima al collo, poi al busto. In un’altra occasione la vittima è stata spogliata, tenuta appesa per le gambe a testa in giù, sospesa sopra un ponte, e costretta a subire atti sessuali, brutalizzandolacon l’utilizzo di una pigna e fotografando la violenza.
I carabinieri di Vigevano, scoperta la vicenda, hanno convinto alcuni genitori a presentare denuncia. Poi hanno individuato i ragazzi e ne hanno arrestati quattro per concorso in violenza sessuale, riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, pornografia minorile, violenza privata aggravata mediante lo stato di incapacità procurato della vittima.
Il branco è formato da una decina di ragazzi di buona famiglia, figli di professionisti, commercianti, impiegati, operai. Cinque in particolari i più violenti: tre hanno 15 anni, uno ne ha 16, e c’ è anche un tredicenne non imputabile. I 4 arrestati sono stati rinchiusi nell’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano.