Dopo l’attacco, si torna a lavorare sul terreno diplomatico. Gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna hanno presentato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu una nuova risoluzione per indagare sull’uso di armi chimiche in Siria. Secondo fonti diplomatiche, il testo verrà discusso già domani.
Nella bozza di risoluzione si chiede anche che vengano consegnati, senza ostacoli, una serie aiuti umanitari per la popolazione civile. Damasco, sempre secondo il testo, deve impegnarsi in negoziati di pace a guida Onu.
L’INDAGINE OPAC – Intanto, una squadra internazionale di esperti inizierà oggi la sua indagine sul presunto attacco chimico a Douma. La delegazione dell’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, che ha sede all’Aja), è arrivata a Damasco ieri, nel pieno delle tensioni tra le forze occidentali e il regime siriano, alleato della Russia. Parlando all’agenzia AFP, il vice-ministro siriano per gli Esteri, Ayman Soussane, ha detto che “è previsto che la squadra si diriga oggi a Douma, per iniziare il suo lavoro”. “Lasceremo alla squadra di fare il suo lavoro in maniera professionale, obiettiva e imparziale, lontano da qualunque tipo di pressione, ha spiegato il vice-ministro, secondo cui i risultati dell’indagine mostreranno che “le accuse sono menzognere”.
Teatro delle indagini sarà la cittadina di Douma, dove lo scorso 7 aprile ci sarebbe stato l’attacco chimico. Essa si trova nella regione della Ghouta orientale, alle porte della capitale siriana. L’area, secondo quanto ha fatto sapere ieri il regime di Damasco, è stata “ripulita” da tutti i ribelli.
L’APPELLO DEL PAPA – All’indomani di una giornata ad alta tensione, con scambi di accuse e botta e risposta infuocati tra i Paesi coinvolti, è arrivato l’appello del Papa, che si è detto “profondamente turbato dall’attuale situazione mondiale”, in cui, “nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale si fatica a concordare un’azione comune a favore della pace in Siria e altre regioni del mondo”. “Mentre prego per la pace e invito tutte le persone di buona volontà a fare altrettanto – ha affermato Bergoglio – mi appello nuovamente a tutti i responsabili politici perché prevalgano la giustizia e la pace”.