Il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria supera le 15.000 vittime dopo che altri corpi senza sono stati trovati tra le macerie nelle ultime ore. Un’ecatombe in cui il numero di morti continua ad aggravarsi di ora in ora.
C’è intanto molta apprensione per gli italiani che risultano ancora dispersi. Oltre all’imprenditore veneto Angelo Zen, di cui non si hanno più notizie da domenica, ora risulta dispersa anche una famiglia italiana di origine siriana composta da tre adulti e tre minori. Zen si trovava a Kahramanmaras e avrebbe dovuto incontrarsi con un socio il giorno successivo alla notte in cui è avvenuto il terremoto ma i due non si sono visti. La famiglia, invece, è stata sorpresa dal sisma ad Antiochia. Per rintracciarli si è subito mossa la Farnesina.
Intanto a due giorni dal terremoto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan deve fare i conti con le critiche di chi accusa il suo governo di aver gestito male l’emergenza. In un viaggio nelle aree terremotate del Paese, Erdogan è stato costretto ad ammettere che nelle prime fasi dei soccorsi ci sono stati “dei problemi”. Ma davanti ai residenti della provincia di Hatay, tra le più colpite con oltre 3.300 morti, che lamentavano il ritardo dei mezzi di soccorso, Erdogan si è giustificato – “Non è possibile essere preparati a un tale disastro” – prima di scagliarsi contro quelle “persone disonorevoli” che diffondono “bugie e calunnie” sulla risposta del governo all’emergenza. Tra queste anche alcuni gestori di account social che sono stati arrestati per “post provocatori” sul sisma.
