Lo Stato islamico aspira a commettere attacchi “devastanti” e “più complessi” in Europa dopo avere perso territorio in Medioriente. È l’allarme lanciato dal capo dei servizi britannici MI5, Andrew Parker, nel corso di una riunione con i responsabili europei della sicurezza a Berlino. Secondo Parker, la minaccia costituita dall’Isis continuerà, spinta da quella che ha definito una “ideologia omicida”.
“Nonostante Daesh abbia adesso perso il suo falso califfato, con le sue roccaforti in Siria e Iraq, affrontare il gruppo come un movimento richiederà un focus internazionale considerevole negli anni a venire”, ha dichiarato ancora Parker, secondo quanto riporta la Bbc, sottolineando che “mentre sto parlando stanno provando a raggrupparsi e pare che probabilmente la minaccia persisterà”.
Nel rivelare che nel Regno Unito sono 12 gli attacchi terroristici sventati dopo quello di Westminster del 2017 (salgono così a 25 quelli sventati dal 2013), e nel ringraziare i servizi di sicurezza europei per il loro sostegno nelle indagini sull’attentato di Manchester dell’anno scorso, il capo del MI5 ha sottolineato che le agenzie di intelligence europee devono contare su una “cooperazione condivisa più che mai”.
Parker ha poi condannato la Russia per quello che ha definito lo “sconsiderato” avvelenamento della ex spia russa Sergey Skripal e della figlia Yulia avvenuto il 4 marzo a Salisbury, nel Regno Unito. Il responsabile del MI5 ha accusato il Cremlino di “plateali violazioni delle regole internazionali”, nonostante il governo russo abbia sempre negato ogni coinvolgimento. Skripal, 66 anni, resta in ospedale, mentre la figlia 33enne è stata dimessa.