Boom di 90 e punteggio minimo altissimo ai test di Medicina. Secondo quanto apprende LaPresse infatti, dalla pubblicazione delle graduatorie il punteggio minimo per entrare è di 78,6, ancora più alto rispetto alle previsioni. In altre parole, bisognava rispondere correttamente ad almeno 54 domande su 60. Per accedere agli atenei più ambiti sarà dunque necessario un punteggio ancora più alto e prossimo a 90 che è il punteggio massimo. “La causa? Il boom di 90 a entrambe le sessioni di maggio e luglio. Napoli, Palermo e Padova si confermano al vertice della classifica per il maggior numero di punteggi pieni ai test di Medicina, sia alla prima che alla seconda prova”. A far uscire i dati, il Comitato per il Diritto allo studio Medicina che ha stilato la classifica degli atenei in cui i candidati hanno ottenuto i punteggi più alti, con un tasso assolutamente fuori norma.
Anche il ministero aveva voluto vederci chiaro, e dopo i primi risultati anomali, aveva chiesto delucidazioni agli atenei incriminati. Dopo le richieste del ministro, gli atenei finiti nell’occhio del ciclone non hanno preso alcun provvedimento, e i punteggi pieni sono persino aumentati. Nessun controllo, dunque, nessun provvedimento preso e, anche a luglio, il quadro che emerge è lo stesso di maggio: boom di 90 alla Federico II, seguito dagli atenei di Padova e Palermo. “Se i 90 fossero dovuti solo a eccellenti capacità mnemoniche – spiega Anna Clara Romano, portavoce del comitato – dovremmo avere una certa omogeneità tra le sedi. Invece, alla Federico II ben 105 su poco più di 3mila candidati hanno ottenuto un punteggio pieno a luglio (il 3,4%) quindi, mentre a Torino, solo 32 su più di 1900 candidati hanno ottenuto lo stesso risultato (il 1,7%), un trend che è omogeneo in tutte le sedi, ad eccezione di quelle già nominate. È un’anomalia che ci penalizza tutti”. “Nei mesi passati, abbiamo già denunciato la mancanza di controlli, metaldetector e aule schermate ai test di Medicina – spiegano gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, soci fondatori dello studio Leone-Fell e legali del Comitato – il rischio che in alcune sedi sia stato più facile copiare è stato confermato dai risultati dei test di luglio e dal punteggio minimo di ammissione che è elevatissimo. E ora chi ha svolto il test correttamente e in altre sedi si troverà penalizzato dai soliti furbetti. A questo si aggiunge la questione dei quartini: 2500 posti illegittimamente riservati ai ragazzi del quarto anno che l’anno scorso hanno partecipato ai Tolc e tolti ai ragazzi che hanno partecipato ai test di quest’anno. Tuteleremo i diritti degli studenti e proporremo ricorso contro tali irregolarità”.