Mario Ginatta è stato condannato con rito abbreviato a otto mesi di carcere, che sono stati convertiti in 16 mesi di libertà controllata, nell’ambito della inchiesta chiamata ‘Tacco 12‘ sulle baby squillo. Il dibattimento si è celebrato davanti al tribunale di Torino. Il 37enne è il figlio di Roberto Ginatta, l’imprenditore della Blutec, società del settore automotive finita in amministrazione giudiziaria dopo l’arresto dei vertici della azienda per una presunta truffa ai danni dello Stato. Mario Ginatta, difeso dall’avvocato Luigi Chiappero, era accusato di essere stato cliente di squillo minorenni.
Secondo le indagini, era stata creata una vera e propria organizzazione criminale basata sull’assunzione di ragazze immagine nei locali e nei club che poi venivano fatte prostituire. Il prezzo per un rapporto in un locale “ordinario” costava 100 euro, 250 euro era la tariffa per il “solo guardare”, mentre saliva a 600 euro il costo di un intero pomeriggio di sesso con il giovane imprenditore e altri clienti vip.