Dopo l’ultimo giorno di riposo, il Tour de France entra nella settimana decisiva: in questi giorni si deciderà infatti chi indosserà la maglia gialla al traguardo parigino di domenica prossima. All’arrivo di Le Puy en Velay, quindicesima tappa della Grand Boucle, la vittoria di Mollema, che ha anticipato Diego Ulissi di 19”, non ha modificato le gerarchie nella classifica generale: la maglia gialla resta sulle spalle di Chris Froome, nonostante alcuni momenti di difficoltà conseguenti al deciso attacco dell’AG2R e alla foratura del britannico. Froome conserva i suoi 18” di vantaggio su Fabio Aru e i 23” su Bardet. Teoricamente, i velocisti torneranno protagonisti nella sedicesima tappa, la Le Puy en Velay-Romans sur Isère. Percorso caratterizzato da 165 km divisi in due parti: la prima più ardua, con due gpm, la Cote de Boussoulet e Col du Rouvey. Dopodiché, lunga discesa prima dei 60 km conclusivi in falso piano, con arrivo a Romans sur Isere. Attenzione, perché la frazione non è facile come si potrebbe attendere: la prima parte piuttosto mossa incoraggerà sicuramente una fuga decisa, e gli specialisti in materia sono pronti a dare battaglia. Le squadre sono inoltre stanche, e dovranno necessariamente risparmiare le energie in vista delle ultime dure salite del Tour: non sarà facile dunque controllare la corsa e tenere a bada la fuga.
I FAVORITI
Nonostante le difficoltà, non può non essere considerato favorito Marcel Kittel, la cui quota è però sensibilmente più alta rispetto alle precedenti volate. Il tedesco ha faticato durante le ultime tappe mosse, ed ha proseguito a ritmo basso per salvaguardare le gambe in vista dell’ultima settimana. Il suo obiettivo primario, a questo punto, è sicuramente la maglia verde, quindi basterebbe tenere sotto controllo la posizione al traguardo di Michael Matthews, suo principale antagonista. Attenzione anche a Kristoff e Boasson Hagen, che in teoria dovrebbero soffrire meno di altri le salite a inizio tappa, ma anche a possibili scattisti in caso di volata ristretta, come Van Avermaet o Degenkolb. Non è utopia l’arrivo della fuga: Stephen Cummings, Thomas De Gendt, Taylor Phinney, Sylvain Chavanel, Stefan Kung, Maciej Bodnar, Thomas Boudat, Laurent Pichon e Lilian Calmejane sono tra i possibili nomi caldi, senza dimenticare la possibile giocata Altro.
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