Tour de France, adesso è ufficiale: la corsa inizialmente prevista dal 27 giugno al 19 luglio è stata rinviata di circa due mesi
Era rimasta una piccola speranza agli organizzatori del Tour de France, e cioè che la situazione legata al Coronavirus potesse migliorare in tempo per il normale svolgimento della Grande Boucle. Adesso anche gli ultimi irriducibili ottimisti si sono dovuti arrendere, ed è arrivata la decisione ufficiale: l’UCI ha infatti comunicato la nuova collocazione della corsa francese dal 29 agosto al 20 settembre. Invariate le sedi di partenza e arrivo, e cioè Nizza e ovviamente Parigi.
Tour de France, un punto fermo
Viene così fissato il tassello principale nella ridefinizione del nuovo calendario, che sarà ridotto all’osso ma avrà come punti fermi i tre grandi giri (Tour, Giro e Vuelta) e le cinque classiche monumento (Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Lombardia). “Svolgere questo evento nelle migliori condizioni possibili è ritenuto essenziale – ha infatti dichiarato l’UCI – dato il suo ruolo centrale nell’economia del ciclismo e la sua esposizione mediatica. In particolare per i team che traggono vantaggio in questa occasione da una visibilità senza pari”.
Buone notizie, dunque, per i corridori, che possono così fissare gli obiettivi stagionali. La Federazione internazionale proverà a incastrare le varie tessere del puzzle per garantire lo svolgimento degli eventi principali, quelli che sono i simboli stessi del ciclismo. Restano confermati nelle date previste i Mondiali su strada di Aigle-Martigny (Svizzera), che andranno in scena dal 20 al 27 settembre. Subito dopo il via alle altre manifestazioni, con l’obiettivo di chiudere nel mese di novembre.
Le possibili date per il Giro
Non sono ancora confermate le date del Giro d’Italia, che però potrebbe prendere il via il 3 ottobre per poi chiudersi il 25 ottobre. Speriamo davvero sia scongiurata l’ipotesi di un accorciamento del percorso. “Noi siamo pronti a partire. Il primo weekend di ottobre va bene, tre settimane piene e quattro weekend: come il Tour, i diritti sono uguali per tutti – ha auspicato infatti Mauro Vegni, direttore del Giro. Ci sarà probabilmente da ridefinire la partenza, poiché “quella dall’Ungheria è un’ipotesi ancora sul campo ma sempre più flebile, oggi come oggi, anche se siamo sempre in contatto. Ma stiamo pensando a situazioni alternative in Italia. Potrebbe anche essere dal sud o dal centrosud. Al nord più tardi ci si arriva meglio è”. La speranza di tutti è che i diritti di Giro e Vuelta siano rispettati così come lo sono stati quelli del Tour. Nessuno mette in dubbio il primato (soprattutto economico) del Tour, ma ridurre di una settimana gli altri due grandi giri non pare proprio la soluzione più adatta e rispettosa.
Si pongono però alcuni interrogativi, come ad esempio la transitabilità dei passi alpini nell’ultima settimana di ottobre. Potrebbero non essere escluse variazioni in corsa nel percorso previsto. Intanto gli appassionati del Giro si consolano parzialmente con il Giro virtuale.
Vuelta e classiche
Al termine del Giro partirà la Vuelta, che arriverà quindi fino a novembre inoltrato, mentre i campionati nazionali, organizzati dalle singole federazioni, andranno in scena nel fine settimana del 22-23 agosto. Restano da collocare la varie classiche, nei giorni che si riveleranno i più favorevoli. Le date sono ancora da definire, ma l’UCI ha garantito il loro svolgimento all’interno della stagione 2020.
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