L’Attila di Giuseppe Verdi apre la stagione della Scala: va in scena nel tempio mondiale della lirica stasera per la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Davide Livermore. Sul palco scaligero le voci di Ildar Abdrazakov, Saioa Hernandez, George Petean, Fabio Sartori. L’opera è andata in scena per la prima volta nel 1846 ed è basata sul libretto di Temistocle Solera. Narra i drammi dei protagonisti dopo il sacco di Aquileia: Odabella, figlia del signore della città, vuole uccidere Attila, re degli Unni, per vendicare il padre. Attila è tratto dalla tragedia ‘Attila, Koning der Hunnem’ di Zacharias Werner. L’opera, con un prologo e tre atti, porta in scena le vicende dei tre protagonisti: Attila, re degli Unni, Ezio, generale romano, e Odabella, figlia del signore di Aquileia. L’opera debuttò al teatro ‘La Fenice’ di Venezia il 17 marzo 1846. Sempre nello stesso anno, andò in scena per la prima volta anche alla Scala di Milano.
PROLOGO – L’opera è ambientata ad Aquileia, provincia di Udine, attorno alla metà del V secolo. L’intera famiglia di Odabella, figlia del signore della città, è stata uccisa durante il saccheggio della città da parte di Attila, re degli Unni. Odabella decide quindi di vendicarsi di Attila, uccidendolo. La ragazza viene condotta, insieme a un gruppo di vergini aquileiesi fatte prigioniere durante il sacco, al cospetto del re degli Unni. Attila, ammirato dal coraggio di Odabella, le regala la propria spada e lei pensa di ucciderlo proprio con quella. A quel punto il generale romano Ezio, antico avversario del re degli Unni, propone ad Attila di spartirsi l’Impero, lasciando a lui l’Italia. Al rifiuto di Attila, Ezio reagisce andandosene sdegnato. Il prologo si chiude con la scena dei profughi di Aquileia che, fuggiti dalla città distrutta, si rifugiano nella laguna veneta. Il loro leader è Foresto, fidanzato di Odabella, che dice di voler fondare una nuova città e ritrovare la sua amata.
ATTO I – La scena viene ambientata nei pressi di Roma, dove in un bosco Odabella piange il padre ucciso e incontra il fidanzato Foresto. Ma lui la respinge, accusandola di tradirlo con Attila. Odabella nega spiegandogli che si tratta di uno stratagemma: sta seguendo il re degli Unni solo per ucciderlo con la sua spada. Intanto, in una tenda nel bosco, Attila si sveglia. Racconta al suo scudiero Uldino di aver sognato che, una volta giunto alle porte di Roma, sarà fermato da un vecchio che gli imporrà di indietreggiare di fronte alla terra di Dio. Uldino lo rassicura e Attila si prepara alla invasione della città. Si trattava di un sogno si rivela premonitore; messosi in marcia, il re degli Unni viene fermato da un canto religioso. E una processione guidata da Papa Leone I gli impone di arretrare usando le stesse parole del sogno.
ATTO II – Nel campo romano il generale Ezio si adira quando scopre che l’imperatore Valentiniano ha imposto una tregua con gli Unni. Attila allora propone una nuova alleanza a Ezio e lo invita a un banchetto. Intanto, Foresto fa sapere al generale che ha intenzione di uccidere Attila: lo avvelenerà alla festa. Al banchetto un fvento impetuoso spegne tutti i fuochi e semina terrore tra gli invitati. A quel punto, Foresto avverte la fidanzata che Attila sta per bere da una coppa avvelenata. Ma a Odabella non sta bene: vuole essere lei a ucciderlo. Così avverte il re, salvandolo. La giovane chiede ad Attila di perdonare Foresto e il re degli Unni esaudisce la sua richiesta , a condizione che lei diventi sua sposa.
ATTO III – L’ultimo atto è inscenato nella foresta, tra gli accampamenti degli Unni. Foresto è deluso da Odabella e pensa alle nozze con Attila. Viene a sapere che i Romani sono nel campo per uccidere il re. A quel punto arrivano Ezio e Odabella, pentita per il suo gesto di prima. Attila, che ha inseguito la giovane, viene quindi bloccato dai tre nella foresta, proprio mentre stanno arrivando i soldati romani. Viene ingaggiato uno scontro tra Unni e Romani e Attila ricorda i favori resi ai tre, a Ezio la salvezza di Roma, a Foresto la grazia e a Odabella il trono. Lei però non vuole sentirlo e lo pugnala, vendicando alla fine la morte del padre.