Trump Coronavirus, le provocazioni del presidente USA sul Covid-19
Sui social ha poi parlato di una “provocazione”, cercando di ridimensionare la boutade che ha costretto persino la Food and Drug Administration americana a smentire parole e ipotesi di Trump sul Coronavirus. Fatto sta che il presidente USA ha ipotizzato iniezioni di disinfettante ed esposizione alla luce solare per curare il Covid-19. Le proposte, delineate in un briefing alla Casa Bianca, hanno creato sconcerto tra i giornalisti e gli esperti presenti, un sentimento poi condiviso dalla comunità scientifica del mondo intero, mentre sui social si è scatenata un’ondata di incredulità e sarcasmo.
Non è la prima volta che Trump cerca di dare notizie positive e trasmettere speranza agli statunitensi: in gioco non c’è solo la sua popolarità, bensì anche il suo effetto sull’esito delle presidenziali di novembre. Ha tra l’altro promosso come cura alcuni farmaci antimalarici, nonostante l’uso di clorochina e idrossiclorochina non fosse approvato per il virus. Gli esperti hanno ripetutamente chiesto cautela e ieri sul tema è tornata l’Agenzia europea per i medicinali (Ema), avvertendo del rischio di gravi effetti collaterali, tra problemi cardiaci, danni a fegato e reni.
Trump nel briefing sul Coronavirus ha discusso le nuove ricerche del governo sulle reazioni del Covid-19 a temperature, climi e superfici. “Il disinfettante” lo “mette fuori gioco in un minuto”, ha detto Trump, “un minuto! C’è un modo in cui possiamo fare qualcosa, con un’iniezione interna o almeno una pulitura?”. Ha poi parlato di eventuali benefici della luce solare, e rincarato: “Ipotizziamo di colpire il corpo con una luce fortissima, che siano ultravioletti o solo una luce molto potente”, “ho proposto di portare quella luce dentro il corpo, attraverso la pelle o in altri modi”, “penso lo testerete, sembra interessante”.
Le reazioni della scienza
A pochi passi da Trump era seduta Deborah Birx, tra i massimi esperti di malattie infettive, a capo della task-force sull’emergenza. Mentre il tycoon parlava è rimasta silenziosa, quasi immobile, con un’espressione tra sbigottimento e rassegnazione. Di recente i consiglieri scientifici hanno informato la Casa Bianca che non ci sono prove che caldo e umidità delle alte temperature stagionali possano portare sotto controllo il virus, senza adeguate misure di salute pubblica. Vari esperti hanno poi messo in guardia dall’applicare i metodi suggeriti dal magnate.
Tra loro Irwin Redlener, direttore del Centro per la preparazione di disastri della Columbia University, che ha parlato a Msbcn di affermazioni “incoerenti, prive di senso, non sostenute da prove, contrarie a molte cose che sappiamo”. Ha aggiunto che la teoria dei raggi UV è “ipotetica” e che quella luce “può essere molto dannosa”, mentre il fatto che “il presidente abbia davvero chiesto a qualcuno di iniettare disinfettante o alcool isopropilico nel corpo è sbalorditivo”. La Casa Bianca ha poi accusato i media: hanno riportato le dichiarazioni “fuori contesto in modo irresponsabile e le hanno usate per titoli negativi”.
Intanto, su Twitter negli Usa sono diventati trend topic il marchio di disinfettante ‘Lysol’, “disinfettante”, “Non bevete candeggina”. E proprio il produttore di Lysol, Reckitt Benckiser, ha diffuso un duro avvertimento, dicendo di rispondere a “recenti voci”: “In nessuna circostanze i nostri prodotti disinfettanti dovrebbero essere somministrati al corpo umano (con iniezioni, ingestione o altro)”. Anche l’Agenzia per la protezione ambientale (Epa) si è esposta: “Mai applicare i prodotti a voi stesso o altri. Non ingerite i disinfettanti”. A fine marzo in Iran era emerso che almeno 300 persone erano morte e altre migliaia si erano intossicate bevendo alcol, in particolare metanolo, falsamente considerato un antidoto al contagio.
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