C’è la paura per la guerra vera, quella delle bombe e dei missili russi che continuano a colpire anche e soprattutto obiettivi civili. Poi ce n’è un’altra, forse più insidiosa: vedersi abbandonati al proprio destino nel momento di maggior bisogno. E’ il timore espresso dal governo di Kiev, che teme di non ricevere più aiuti dai paesi occidentali, impegnati con le proprie crisi di politica interna. Le tensioni politiche che nelle ultime settimane hanno riguardato Francia, Regno Unito e Italia potrebbero distrarre questi paesi dall’impegno nel supporto dell’Ucraina ed essere usate “come un’arma” dalla Russia. Da qui, l’appello lanciato da Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un post su Twitter: “Le turbolenze politiche nei paesi occidentali non dovrebbero intaccare l’unità nelle questioni fondamentali della lotta tra il bene e il male. In particolare la fornitura di armi all’Ucraina. Non possiamo permettere al Cremlino di usare la competizione politica come arma per minare le democrazie”.
Come detto, gli ucraini devono però fare i conti principalmente con la guerra sul campo. Ed è un particolare campo di battaglia ad allarmare Kiev: quello della centrale nucleare di Zaporizhzhia. La Russia, secondo quanto riferito da Petro Kotin, il presidente della Energatom, l’agenzia nucleare ucraina, sta utilizzando la zona della centrale per lo stoccaggio di sistemi missilistici e altri armamenti, e per lanciare attacchi contro le zone vicine. “Gli invasori stanno posizionando le loro attrezzature, in particolare i loro sistemi missilistici, che stanno già utilizzando per lanciare attacchi dall’altra parte del Dnipro, nell’area intorno alla città di Nikopol”, ha spiegato il presidente di Energoatom, aggiungendo che ci sono ancora circa 500 soldati russi a presidiare il perimetro della centrale nucleare.
Nella mattinata, intanto, è arrivata la notizia di un attacco missilistico delle forze armate russe su Odessa. Colpito, secondo le prime ricostruzioni, un magazzino dove è scoppiato un vasto incendio, mentre un uomo è rimasto ferito. Più grave il bilancio degli attacchi a Nikopol, con due vittime, e quelli su Chuhuiv a Kharkiv che hanno ucciso tre persone. Il presidente Zelensky, ancora una volta, ha voluto rassicurare la sua gente: “Ricostruiremo tutto ciò che è stato distrutto dagli occupanti. Ognuna delle oltre duemila istituzioni educative: tutte le scuole materne, tutte le scuole, gli istituti, le università. E, soprattutto, conserveremo la nostra umanità e la nostra civiltà”. Poi, un messaggio a Mosca: “La società russa, con così tanti assassini e carnefici, rimarrà paralizzata per generazioni e per sua stessa colpa”.