Roma, 12 mar. (LaPresse) – “La guerra è come un cancro che cresce, si espande, si autoalimenta. È un’avventura senza ritorno, per usare le profetiche parole di san Giovanni Paolo II. Purtroppo dobbiamo riconoscerlo: siamo caduti in un vortice che può avere conseguenze incalcolabili e nefaste per tutti”. Così il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin in un dialogo con i media vaticani. “Quando un conflitto è in corso, quando cresce il numero delle vittime inermi, è sempre difficile tornare indietro, anche se non è impossibile, quando c’è effettiva volontà di farlo, è difficile perseguire con ogni sforzo i negoziati, seguire ogni via possibile per raggiungere una soluzione, essere tenaci nell’intraprendere iniziative di pace. Non dobbiamo cedere alla logica della violenza e dell’odio. Non bisogna nemmeno arrendersi alla logica della guerra ed essere rassegnati spegnendo ogni barlume di speranza. Dobbiamo tutti insieme levare un grido a Dio e agli uomini perché tacciano le armi e ritorni la pace, come sta facendo il Papa”, aggiunge.
Ucraina: Parolin, guerra è cancro che cresce e si autoalimenta
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