In un’intervista concessa a Ouest-France e al tedesco Funke Mediengruppe, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ritiene che sostenere l’Ucraina “significhi difendere la pace in Europa”. “Vediamo che la guerra e la sua brutalità continuano come prima – spiega Scholz – ma una cosa è cambiata: la parte russa non minaccia più di usare armi nucleari. In reazione al fatto che la comunità internazionale ha chiaramente segnalato che si tratta di una linea rossa. Durante la mia visita a Pechino, il presidente cinese Xi e io abbiamo chiarito che le armi nucleari non dovrebbero essere usate. Ed è quanto ribadito poco dopo dai membri del G20″. Il cancelliere tedesco aggiunge comunque che “non c’è alcuna garanzia che la Russia non attaccherà ancora altri Paesi”, e sottolinea che “la cosa più urgente ora è che la Russia fermi immediatamente questa guerra e ritiri le sue truppe. E’ vero che poi si tratterà di come vogliamo raggiungere la sicurezza per l’Europa. Ovviamente siamo pronti a discutere con la Russia il controllo degli armamenti in Europa. Lo abbiamo già proposto prima della guerra e questa posizione non è cambiata”.
Nel corso dell’intervista viene chiesto a Scholz anche di una telefonata avvenuta dopo molto tempo con Vladimir Putin: “Abbiamo visioni totalmente diverse della guerra e delle sue cause. Sono convinto che sia giusto continuare a dialogare nonostante l’attuale terribile situazione, affinché Putin continui a sentire il nostro punto di vista. Durante questa conversazione, ho voluto sottolineare due cose: ho condannato il terrore dei bombardamenti sulle città ucraine e la loro fornitura di acqua ed elettricità, questo va chiaramente contro il diritto internazionale. E ho chiesto a Putin quando la Russia sarebbe stata finalmente pronta a ritirare le sue truppe dall’Ucraina. Senza questo, non può aver luogo un giusto accordo. Non può esserci pace imposta dalle condizioni russe”.