Il Dipartimento di Stato americano ha ordinato alle famiglie di tutto il personale diplomatico presso l’Ambasciata degli Stati Uniti a Kiev di lasciare il Paese e ha consentito anche al personale non essenziale di lasciare l’Ucraina. La decisione arriva tra i crescenti timori di un’invasione russa dell’Ucraina nonostante i colloqui tra il segretario di Stato Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Funzionari del dipartimento sottolineano che l’ambasciata di Kiev rimarrà aperta e che la partenza delle famiglie e di parte del personale non essenziale non è una vera e propria evacuazione. Gli stessi dirigenti affermano che la decisione annunciata domenica è in esame da tempo e non riflette un allentamento del sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina.
Inoltre, attraverso un comunicato ufficiale, gli Stati Uniti hanno invitato tutti i cittadini americani a “non viaggiare in Ucraina a causa delle crescenti minacce di una azione militare russa e del Covid-19. Prestare maggiore cautela in Ucraina a causa della criminalità e dei disordini civili. Alcune aree hanno aumentato il livello di rischio”. Il Dipartimento ha inoltre invitato i cittadini statunintensi a “non recarsi in Russia a causa delle continue tensioni lungo il confine con l’Ucraina, il potenziale rischio di molestie contro cittadini statunitensi, la capacità limitata dell’ambasciata di assistere i cittadini statunitensi in Russia, il Covid-19 e relativi restrizioni all’ingresso, terrorismo, molestie da parte di funzionari della sicurezza del governo russo e applicazione arbitraria della legge locale”. Il Dipartimento di Stato non è al momento in grado di riferire quanti americani siano attualmente in Ucraina. I cittadini statunitensi non sono tenuti a registrarsi presso le ambasciate quando arrivano o intendono rimanere all’estero per periodi prolungati.