Un testa a testa, anzi una battaglia durissima, come si era intuito nelle ultime ore del countdown elettorale, sberleffo ai sondaggi di qualche settimana fa che davano un vincitore annunciato e un presidente sconfitto. Gli Stati Uniti si sono confermati per l’ennesima volta poco tracciabili, poco intuibili, poco affidabili nelle previsioni, poco di tutto. In assoluto, Biden non ha sfondato e Trump ha tenuto, molto potrà essere ancora detto e scritto quando verranno calcolati i (cento milioni di) voti postali.
La sensazione è che ci si ridurrà a contare le schede contea per contea per arrivare alla fatidica quota 270, che rappresenta il crinale tra trionfo e disfatta. Anche questo, in fondo, lo si era intuito.
Biden è partito forte, Trump ha recuperato poco alla volta, dall’Ohio al Michigan, dalla Florida al Texas, al Wisconsin. Biden ha sfilato l’Arizona al suo avversario ma è stato battuto in casa, in Pennsylvania, ancorché tra mille tormenti e mille rallentamenti. Il ‘to early to call’ delle proiezioni di Ap, Cnn, Fox e NYT è diventato la colonna sonora di una notte che ha segnato la storia del mondo, almeno per l’incertezza. Pennsylvania, Wisconsin e Michigan hanno annunciato ritardi nella designazione del vincitore, suspance che è andata a sommarsi ad altra suspance. La morale è che non finisce oggi ma ci sarà un inevitabile ‘to be continue’, cioè una ‘coda’ che renderà ancora più irrespirabile l’aria intorno e dentro alla Casa Bianca.
Ha parlato per primo Biden, candidato democratico, anziano e con un appeal non proprio irresistibile, all’alba italiana. “Sapevamo che sarebbe stata lunga ma chi avrebbe mai detto che saremmo arrivati fino qui, forse a domani. Dobbiamo portare pazienza, dobbiamo contare tutte le schede. Però ci sentiamo bene, siamo positivi, vinceremo”. Trump si è espresso con garbo, via Twitter, dalla Casa Bianca: “Stanno cercando di rubarci le elezioni, non lo consentiremo”. Abbastanza impacciato il primo, rigido sul palco di un parcheggio nel Delaware; abbastanza sfacciato il secondo, abituato a brandire i social come una spada e pronto ad allungare ombre sulla regolarità delle elezioni. Ma anche questo lo si era intuito, che probabilmente avrebbe deciso il voto per posta.