La procura di Roma ha aperto un’inchiesta sul caso delle fake news diffuse via web nelle scorse settimane sulla presunta apposizione del segreto di Stato sulla strage di Ustica da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il reato ipotizzato dagli inquirenti, coordinati dal procuratore capo Francesco Lo Voi, sono offesa all’onore e al prestigio del Presente della Repubblica e diffusione di notizie false.Lo scorso giugno in un post su Facebook, ricondiviso da diversi utenti, era scritto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva apposto il segreto di Stato sull’incidente aereo avvenuto il 27 giugno 1980 nel mar Tirreno, tra Ponza e Ustica.
Il Presidente non ha mai pronunciato quelle parole
Immediata la risposta dell’ufficio stampa del Quirinale. “La notizia è palesemente falsa. Il Presidente della Repubblica non ha alcuna competenza sul segreto di Stato. Il Presidente Mattarella non ha mai pronunciato le parole che gli vengono attribuite”. E ancora. “È ignobile e vergognoso far circolare sul web tali menzogne. Il contenuto del post e dei relativi commenti sono stati segnalati alle autorità competenti”.
Nel post, diffuso dopo le parole pronunciate dal capo dello Stato in occasione dell’anniversario della strage di Ustica (“Manca la verità, paesi amici collaborino”, l’utente scriveva: “Questo ‘signore’ è lo stesso che nel giugno del 2020 ha prorogato di 8 anni il segreto di stato proprio sui documenti relativi al caso Ustica e sapete con quale motivazione? Riporto testuali parole: La verità farebbe male all’Italia”. A piazzale Clodio, gli investigatori hanno depositato un’informativa. Proseguono le verifiche sul post e gli approfondimenti sull’account e sugli utenti che lo hanno rilanciato. A quanto si apprende, il messaggio fake sarebbe partito dall’Italia.