Quello di usura e racket è un giro d’affari che cresce di quasi un miliardo di euro l’anno, sempre meno legato agli ‘strozzini‘ di una volta e sempre più vicino a mafie e colletti bianchi della criminalità organizzata.
In aiuto delle vittime, è online, sul sito del Viminale, un vademecum per facilitare modalità e procedure istruttorie di accesso ai benefici economici erogati dal Fondo di solidarietà.
La pubblicazione illustra struttura e finalità del Fondo che, nato per le vittime di racket e usura, è diventato nel 2011 Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura, e dal 2016 è stato esteso alle vittime di reati intenzionali violenti, come la violenza di genere.
In caso di estorsione, spiega il documento, il Fondo di solidarietà prevede per le vittime un'”elargizione pecuniaria”, senza l’obbligo di restituzione, come contributo al ristoro del danno patrimoniale subito. In caso di usura, il Fondo consente l’accesso a un mutuo decennale a interessi zero per il rilancio dell’attività economica in un contesto di legalità.
Nelle 35 pagine della pubblicazione sono spiegati anche i compiti delle prefetture, destinatarie delle domande di accesso al Fondo, e ruolo e composizione del Comitato di solidarietà, l’organismo che esamina le istanze di accesso e delibera.
Secondo i dati pubblicati da Confesercenti Sos Impresa, durante la recessione, il mercato del credito illegale ‘a strozzo’ ha raggiunto un giro d’affari di circa 24 miliardi di euro, e coinvolto circa 200mila imprenditori e professionisti del nostro Paese. Un dato in deciso aumento rispetto ai 20 miliardi stimati nel 2011, che riflette l’aumento dei debiti medi contratti dagli usurati con gli strozzini, passati da 90mila euro a circa 125mila.
Il numero delle denunce però scende, sostiene Confesercenti: dal 1996, anno di emanazione della Legge 108, a oggi, si è verificato un calo sistematico del numero di denunce di usura: nel 2016 sono 408, nel 1996 erano 1436.
I dati del dossier 2017 dimostrano che la crisi economica che affligge il Paese, ha fatto lievitare il giro d’affari legato all’usura e ha anche cambiato il mercato ed i suoi protagonisti. Il mercato dell’usura è infatti sempre più in mano a gruppi organizzati, apertamente criminali e spesso dall’apparenza professionale: se nel 2008 solo il 20% circa degli usurai assicurati alle forze dell’ordine aveva legami noti con qualche mafia, la percentuale è salita al 40% nel 2016.