La psicosi coronavirus rischia di mettere in seria difficoltà le tante attività gestite da cinesi in Italia. Un ‘fuggi fuggi’ generale che non risparmia nessuno, nemmeno il ristorante cinese più famoso e rinomato di Roma, ‘Hang Zhou da Sonia’ situato nel cuore dell’Esquilino. Una vera e propria istituzione nella Capitale che, nonostante una clientela fissa e affezionata, ha pagato dazio. “Per la sera del Capodanno cinese, quella dove lavoro maggiormente durante l’anno, avevo tutto il locale prenotato poi, una volta uscita la notizia, ci sono state cinquanta disdette”, si sfoga la titolare Zhou Fenxia, per tutti Sonia, in una conversazione con LaPresse.
Passi indietro che, a suo dire, sono dovuti soprattutto “all’ignoranza”. “Il problema è che bastano poche persone”, aggiunge raccontando una telefonata ricevuta nei giorni scorsi: “Mi hanno chiamato dicendomi ‘noi vorremmo venire, ma due amici sono terrorizzati e non vogliamo lasciarli soli’. Mi chiedo se fanno lo stesso ragionamento relativamente ai cinema piuttosto che all’utilizzo della metropolitana….”.
Un atteggiamento che, rivela, non riguarda solamente i ristoranti. “Questa agitazione mette a rischio le nostre attività – avvisa – Ho parlato con tanti colleghi, non solo ristoratori ma anche parrucchieri, titolari di negozi. Sono preoccupati, se si prosegue così alcuni rischiano la chiusura”. Sonia, poi, sottolinea le misure messe in campo dal governo cinese che “si sta comportando bene” cercando di isolare il virus. Un problema che, comunque, non ha nulla a che vedere con l’Italia e i ristoranti cinesi nel nostro Paese.
Per Sonia, comunque, non ci sono solo cattive notizie. L’imprenditrice nei giorni scorsi ha pubblicato un lungo messaggio sul profilo Facebook del locale dove invita tutti a unirsi per combattere “la paura che si è creata”. Un post che ha ricevuto centinaia di like e diversi messaggi di sostegno. “Mi ha fatto piacere perché non ci fa sentire soli”, la sua conclusione speranzosa.