Dodici impiegati dell’Agenzia delle Dogane sono finiti sotto indagine con le accuse di truffa aggravata e falsa attestazione: sono accusati di aver in più occasioni fatto shopping, pranzi, passeggiate durante l’orario di lavoro, senza mai timbrare il cartellino in uscita. Alcuni dei ‘furbetti del cartellino’ lasciavano il proprio badge ai colleghi per farlo timbrare al mattino e raggiungere l’ufficio con qualche ora di ritardo, oppure per uscire prima senza che ciò figurasse, o per recarsi a casa propria e tornare ore dopo.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma – E.U.R. e della Stazione Garbatella, a conclusione di un’indagine durata qualche mese, hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’obbligo di firma emessa dal Tribunale di Roma nei confronti dei dodici impiegati. L’inchiesta è partita dalla denuncia di una persona che ha messo in evidenza le pessime abitudini del gruppo.
Secondo quanto accertato attraverso l’installazione di un sistema di telecamere all’interno dell’ufficio pubblico e diversi pedinamenti svolti dai carabinieri, gli impiegati erano soliti giungere sul posto di lavoro per poi abbandonarlo poco dopo senza segnalare l’uscita. La pratica, secondo gli inquirenti “frequente e diffusa, consentiva agli impiegati di svolgere mansioni private e di intrattenersi in esercizi pubblici risultando comunque in servizio e continuando pertanto a percepire il compenso previsto dal contratto di lavoro”.
I controlli sono scattati nel dicembre del 2016 e sono durati due mesi, durante i quali, sono state riscontrate oltre 200 ore di lavoro retribuite e non svolte per un danno nei confronti dell’amministrazione di qualche migliaio di euro.