Quando le situazioni sembrano intricate, ai piani alti della Lega il ‘rito’ è quasi sempre lo stesso: ‘Sentiamo Gianca’. Non è l’uomo della provvidenza, ma Giancarlo Giorgetti: il ‘moderato’ del Carroccio, l’esperto dei numeri a cui rivolgersi nei momenti difficili.
È l’unico ad aver attraversato diverse ‘ere’ politiche nel partito di via Bellerio rimanendo sempre nella stanza dei bottoni, addirittura crescendo nonostante l’alternarsi di tre leader di peso ma completamente differenti l’uno dall’altro. Infatti ha mosso i primi passi nella politica dei big con Umberto Bossi, si è affermato con Roberto Maroni e ha fatto il salto di qualità a Palazzo Chigi sotto la gestione di Matteo Salvini.
Il suo carattere può apparire scontroso, schivo. E in effetti lo è. Non è ‘generoso’ con le parole, soprattutto con i media, ma quando apre bocca colpisce come un cecchino. Tanto per dirne una, fu proprio Giorgetti, lo scorso fine maggio, in una trasmissione televisiva a rivelare che non erano perse tutte le speranze per la nascita del governo giallo-verde, quando ormai erano in pochi a crederci ancora. Il 1° giugno l’esecutivo ha giurato nelle mani del capo dello Stato. E dire che ‘il Gianca’ ha rischiato seriamente di essere al posto di Giuseppe Conte, visto che in più di un’occasione gli è stato offerto il ruolo di presidente del Consiglio. Ogni volta ha ringraziato per la fiducia concessa, ma ha declinato l’invito. Un po’ per non scavalcare il suo leader Salvini, un po’ per evitare una sovraesposizione mediatica che avrebbe cozzato fatalmente con la sua riservatezza.
L’incarico perfetto per uno come Giorgetti era proprio quello di sottosegretario alla Presidenza. Non è richiesta la presenza costante su media e giornali (non ha nemmeno l’account Facebook o Twitter) ma è a contatto con tutti i dossier di peso del governo. Sui quali può incidere e consigliare, mediando spesso e volentieri con il premier con la controparte, il Movimento 5 Stelle, per rassicurare Conte (e Di Maio) sull’iperattivismo ‘del Salvini’. Ogni volta che il segretario del Carroccio conquista la scena, magari oscurando il presidente del Consiglio, qualche naso a Palazzo Chigi si storce, così nella stanza del premier si affaccia proprio ‘Giancarlo’, che minimizza: ‘Dai, è fatto così: prendi il buono di quello che dice il Matteo’. Grande appassionato di Nba, Giorgetti è un cultore del gioco di squadra e ci tiene a cementare il gruppo. Anche se per riuscirci spesso è costretto a fare un passo indietro. Ma quando serve c’è sempre.