Un terzo del personale delle Nazioni uniti ha subito molestie sessuali sul lavoro negli ultimi due anni. Lo ha rivelato una ricerca. Il segretario generale Antonio Guterres ha scritto in una lettera al personale che lo studio contiene “inquietanti statistiche ed elementi su una situazione che deve cambiare“.
Al sondaggio online, condotto a novembre da Deloitte, hanno risposto 30,364 persone che lavorano all’Onu e nelle sue agenzie, pari a soltanto il 17% del totale del personale. Per Guterres, un segnale del “senso di sfiducia, della percezione di inazione e di mancanza di riscontri sulle responsabilità”. Il tipo più comune di molestia sessuale segnalata riguarda l’aver subito storie o ‘battute’ offensive a sfondo sessuale, così come commenti su apparenza, corpo e attività sessuali. Altri dipendenti hanno denunciato tentativi insistenti di trascinarli in discussioni su argomenti sessuali, gesti offensivi e palpeggiamenti. Due autori delle molestie su tre sono uomini, uno su quattro è un supervisore o un manager, uno su 10 un alto dirigente.
L’Onu nel febbraio scorso ha lanciato una linea di richiesta aiuto attiva 24 ore su 24 per il personale che voglia denunciare molestie sessuali e investigatori Onu sono stati incaricati di gestire le segnalazioni. Guterres ha promesso una politica di tolleranza zero per le molestie sessuali, mentre lo scorso mese il capo dell’Unaids, Michel Sidibe, ha annunciato le dimissioni dopo che una review della sua gestione ha rivelato diffuso atteggiamento di molestie, anche sessuali, nell’agenzia.