Netflix ha superato per la prima volta i 200 milioni di abbonati e ha battuto le stime per i ricavi nell’ultimo trimestre 2020, anche se non è stata all’altezza delle aspettative dei mercati sul fronte degli utili.
Gli abbonati sono aumentati di 8,5 milioni contro i 6,47 milioni previsti dagli analisti. Merito dell’effetto Covid per la tv in streaming, con i lockdown che hanno costretto le persone a casa, sempre più attratte dalle serie tv e dai film. E le azioni di Netflix a Wall Street sono aumentate di quasi il 10% dopo l’annuncio dei conti del IV trimestre 2020 e del dato dei quasi 204 milioni di ‘utenti’.
Il servizio di video su Internet ha registrato ricavi per 6,64 miliardi di dollari e ha superato le previsioni di Wall Street. Quattordici analisti intervistati da Zacks si aspettavano ricavi per 6,63 miliardi di dollari.
I conti della società con sede a Los Gatos, in California, per il quarto trimestre 2020 parlano di un utile di 1,19 dollari per azione, calato a 542 milioni. E questi sono i risultati che hanno deluso invece le aspettative di Wall Street. La stima media di 15 analisti intervistati da Zacks Investment Research era di un utile di 1,38 dollari per azione. Ma Netflix ha finalmente smesso di ‘bruciare’ denaro lo scorso anno, in gran parte perché le restrizioni governative imposte durante la pandemia hanno ridotto la produzione della programmazione.
Sui mercati finanziari americani si respira quindi aria d’ottimismo, anche per la stagione dei conti, che ha accelerato con gli annunci di Bank of America e Goldman Sachs.
Goldman Sachs ha annunciato di aver concluso il quarto trimestre del 2020 con un utile per azione diluito di 12,08 dollari, decisamente al di sopra dei 7,47 dollari per azione attesi dal consensus di Refinitiv, e in decisa crescita rispetto ai 4,69 dollari per azione del quarto trimestre del 2019 e contro gli 8,98 per azione del terzo trimestre del 2020. Nell’intero anno che si è concluso il 31 dicembre del 2020, l’utile per azione del colosso bancario Usa è stato di 24,74 dollari, rispetto ai 21,03 per azione dell’anno che si è concluso il 31 dicembre del 2019. Complessivamente, l’utile netto del 2020 è stato pari a 9,46 miliardi attestandosi nel quarto trimestre del 2020 a 4,51 miliardi. Su base netta, il giro di affari si è attestato a 44,56 miliardi nell’anno e a 11,74 miliardi nel quarto trimestre, molto meglio dei 9,9 miliardi attesi dagli analisti.
Un’altro big del settore bancario, Bank of America, ha riportato un utile per azione di 59 centesimi, 4 centesimi in più rispetto alla stima consensuale degli analisti intervistati da Refinitiv.
Ma un fatturato di 20,2 miliardi di dollari, inferiore alla stima di 20,7 miliardi di dollari.
Parte del calo dei ricavi è dovuto alle mancate aspettative nella divisione trading.