“Abbiamo manifestato al presidente del Consiglio dei ministri il disagio della magistratura associata per una serie di problemi. Il Presidente ha mostrato apertura su una serie di questioni, intanto sulla legittimazione da ricondurre a tre anni per trasferimento di magistrati di prima nomina, sulle risorse e soprattutto sul personale amministrativo”. Così il presidente dell’Anm Piercamillo Davigo dopo l’incontro a Chigi con il premier Matteo Renzi e il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
PROROGA PENSIONI. “Il presidente del Consiglio – ha sottolineato Davigo – ha dimostrato apertura anche a rivedere la questione – ha detto che il nostro ragionamento era convincente – sull’estensione della proroga (dei pensionamenti, ndr) a tutti i magistrati a fronte della spaventosa scopertra dell’organico della magistratura almeno fino a quando non sarà coperto l’organico dei magistrati. Soprattutto ci ha dato notevole disponibilità sulle risorse di personale anche ai fini della riqualificazione del nostro personale amministrativo che oggi vive una grave situazione di disagio perché i trasferiti da altre amministrazioni hanno tutti gradi maggiori del loro e trattamenti economici migliori” .
SCIOPERO. “Lo sciopero della magistratura lo decide il comitato direttivo centrale, non io né la giunta”. Così il presidente dell’Anm. “Attiene alla valutazione autonoma dell’Anm decidere se scioperare. Sarebbe strano – ha spiegato il ministro della Giustizia Andrea Orlando – se, a fronte di una disponibilità ad accogliere alcune delle questioni e a rafforzare lo sforzo sul fronte organizzativo, ci fosse una risposta che va in quella direzione, ma non siamo noi a doverlo valutare”.
INCONTRO POSITIVO. “Incontro positivo, non c’è stato un dialogo tra sordi: abbiamo accolto e tenuto conto di una serie di questioni, impegnandoci a fare verifiche su come è possibile dare una risposta”. Così il ministro Orlando che ha specificato come il governo abbia “ritenuto fondata la sottilineatura arrivata dall’Anm”.