Roma, 20 mag. (LaPresse) – Per quanto riguarda il turismo “nel settembre del 2019 l’Arabia Saudita aveva finalmente lanciato il visto turistico online (in precedenza era ammesso solo il turismo religioso in relazione ai luoghi santi di Mecca e Medina) e già ad inizio 2020 è stata costretta a sospenderlo per motivi precauzionali dovuti alla pandemia. Sebbene il visto sia stato reintrodotto da agosto 2021, occorrerà del tempo per instaurare un flusso costante di visitatori internazionali. Dall’Italia, vi è un crescente interesse con pacchetti già attivi per itinerari su più giorni. Lo sviluppo del settore e’ poi connesso ai cosiddetti Giga-Projects, che spaziano dalla costruzione della smart-city di Neom alla progettazione di lussuosi resort turistici sulla costa incontaminata del Mar Rosso (Amaala e The Red Sea), fino alla realizzazione del più grande parco tematico al mondo a Qiddiya, vicino Riad. Di converso, si sta investendo come leva di attrazione nella rivalutazione dei poli storico-archeologici di Al Ula e Diriyah, gia’ dichiarati patrimonio dell’Unesco, e nella promozione delle bellezze paesaggistiche (non solo il Mar Rosso ma anche ad esempio le montagne dell’Assir). In questo senso, entro il 2030 il settore è atteso contribuire al 10% del Pil, creando un milione di nuovi posti di lavoro sulla scia dell’investimento nel comparto (il Ministero del Turismo dispone di un fondo ad hoc da 4 miliardi Usd).
Arabia: Ambasciatore Cantone, Pil non oil verso 3,4% in 2022-3-
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