Parola d’ordine: futuro. Gfg Style di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro sostituisce il palco del Salone di Ginevra cancellato causa coronavirus con il suo quartier generale di Moncalieri per presentare tre concept-car in streaming. Il sipario si alza su due hyper-car, pensate per l’Arabia Saudita, ‘all-terrain’ e una Bandini, una Barchetta elettrica ispirata allo storico modello del passato “che cerchiamo di far rivivere con questa nuova idea”, spiega, in anteprima a LaPresse, Giorgetto Giugiaro.
Con la mente alle dune dell’Arabia Saudita e all’auto del futuro, Gfg Style svela in anteprima mondiale la Vision 2030 Desert Ride. È l’evoluzione della Vision 2030, prototipo a zero emissioni e quattro ruote motrici, presentata al Salone dell’auto di Riyad dello scorso novembre. Il nome, ‘Desert ride’, racchiude l’essenza: architettura delineata, vocazione off road di una possibile granturismo quattro ruote motrici, capace di affrontare agilmente percorsi impegnativi. Piu che una hyper-car è un hyper-suv: “Si devono aspettare altissime prestazioni ovunque e su qualsiasi terreno – sottolinea Fabrizio Giugiaro – Quest’evoluzione estrema è nata per performare principalmente in fuoristrada, risultando molto alta da terra. È una due posti secchi ispirata e rivolta ai grandi divertimenti nei ride del deserto, come richiama il nome. La caratteristica principale è l’impostazione con un unico assetto alto con sospensioni specifiche per un uso in fuoristrada estremo”. I rivestimenti interni in pelle lasciano spazio a tessuti e materiali più tecnici come il Kult di PT-Pantaloni Torino introdotti da Ggf nella Kangaroo, dello scorso anno.
Il futuro si ispira alla storia con la Bandini Dora, cioè la “barchetta secondo i Giugiaro”. Sportiva full electric, quattro ruote motrici, è spinta da 2 motori elettrici per un totale di 400 Kw sui due assi. “Abbiamo pensato – racconta Giorgetto – di fare qualcosa di originale nella forma: è una barchetta un po’ sui generis perché è una vettura edonistica. Volevamo far rivivere questo marchio con un’idea nuova”. Con due posti secchi è pensata per godersi il tempo libero all’aria aperta richiamando l’essenza delle vetture sportive costruite da Ilario Bandini negli anni ’50. “Difficile concepire oggi una barchetta senza considerare l’evoluzione che c’è stata nell’automobile sulla sicurezza – afferma Giugiaro -. Ispirandoci alla Halo della Formula 1, abbiamo pensato di realizzare una vettura che avesse il parabrezza pulito come si usava una volta, senza rinforzi, che fosse quindi il più lineare e leggero possibile. Per ovviare a questa esigenza ho pensato a una vera e propria sovrastruttura che si integrasse nello stile, con una marcata funzione strutturale e protettiva sia per il conducente che per il passeggero”.