Il Movimento 5 Stelle “è quasi una setta, che prende ordini da un vecchio comico e dal figlio sconosciuto dell’altro comico, adesso defunto”. Silvio Berlusconi, ospite di Barbara D’Urso su Canale5, continua ad attaccare i pentastellati. Secondo l’ex premier, “porterebbero l’Italia verso un vero disastro”, imponendo “una morsa letale sul ceto medio, con un’imposta di successione vicina al 50% e con un’imposta patrimoniale”. E poi, aggiunge Berlusconi, “potrebbero portare al governo i peggiori rappresentanti della magistratura militante”.
“Ad oggi – continua il leader di Forza Italia – c’è in campo una formazione ribellista e pauperista che è assolutamente pericolosa, direi quasi più pericolosa dei post-comunisti di allora”, cioè del 1994, quando “scesi in campo”, perché altrimenti “sarebbero andati sicuramente al potere”.
Sull’emergenza migranti, poi, Berlusconi non usa mezzi termini. “Dobbiamo innanzitutto bloccare l’immigrazione clandestina e organizzare i rimpatri di chi è rimasto in Italia”. “Ci sono 500.000 clandestini costretti a vivere di espedienti e a delinquere”, aggiunge.
In Italia ci sono 500.000 clandestini costretti a vivere di espedienti e a delinquere. Questo grazie al lassismo di chi non ha saputo chiudere la porta all’immigrazione clandestina, come noi avevamo fatto tramite trattati con la Libia. #Domenicalive
— Silvio Berlusconi (@berlusconi) 14 gennaio 2018
L’ex Cav affronta anche il capitolo Milan. I giornalisti che hanno scritto della presunta inchiesta sulla cessione del club, a suo dire, “hanno fatto un buco nell’acqua“, anche perché “mai nessuno avrebbe approfittato di un’operazione così conosciuta a tutti, come la vendita di una squadra di calcio”. Nella vendita della squadra milanese, spiega Berlusconi, “Fininvest si è avvalsa di banche di alto livello” e “alla fine abbiamo venduto ad una protagonista dell’industria cinese, che ha mantenuto tutti gli impegni”.
Infine, tornando sul tema elezioni, la conclusione ‘choc’: “Ritengo che non andare a votare sia come suicidarsi“.