Bufera su Theresa May. La premier britannica si prenderà ancora del tempo per provare a rinegoziare l’accordo sulla Brexit e ha annunciato perciò che il Parlamento non voterà sull’intesa nella settimana che comincia oggi, ma entro il 12 marzo. Ira contro la decisione nel Regno Unito, visto che la data del divorzio è fissata per il 29 marzo e dunque la Camera dei Comuni potrebbe non avere voce in capitolo fino a 17 giorni dall’uscita dal blocco. A questo punto, dunque, imprenditori e deputati hanno rinnovato gli inviti a rinviare il divorzio per evitare il no deal. Il tutto mentre il Guardian, citando fonti europee, rivela che alti funzionari Ue stanno valutando l’ipotesi di ritardare la Brexit fino al 2021, sostituendo in pratica i 21 mesi di periodo di transizione con tempo extra in cui il Regno Unito resterebbe uno Stato membro.
La decisione di May è “il massimo dell’irresponsabilità e una confessione di sconfitta”, ha tuonato il responsabile dei Labour per la Brexit, Keir Starmer. Per lui, May “gioca con il tempo nel tentativo disperato di costringere i deputati a scegliere fra il suo accordo e un no deal”. E critiche sono giunte anche dal campo conservatore: il deputato Sam Gyimah si è detto “scioccato”.
Per May, tuttavia, “è ancora a portata di mano l’ipotesi di lasciare l’Ue con un accordo il 29 marzo”. A suo parere ritardare il giorno della Brexit “non risolve il problema” e “si arriverà sempre a un momento in cui dovremo decidere se accettiamo l’accordo che è stato negoziato o no”. La speranza della premier continua a essere quella di ottenere dall’Ue delle modifiche vincolanti dell’accordo sul backstop, in modo da arrivare a una versione accettabile per la Camera dei Comuni.
A margine del summit Ue-Lega araba al quale sta partecipando a Sharm El-Sheikh, May ha incontrato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Quest’ultimo ha ricordato “la necessità per l’Ue a 27 di avere dei chiarimenti sul fatto che una proposta possa riunire una maggioranza nel Regno Unito, prima che la questione venga sottoposta al Consiglio europeo”. Oggi May sempre in Egitto vedrà la cancelliera tedesca Angela Merkel. Martedì, poi, il suo team di negoziatori tornerà a Bruxelles, e quel giorno stesso lei riferirà alla Camera dei Comuni. A questo punto, però, è possibile che nel dibattito di mercoledì i parlamentari procedano ad approvare l’emendamento della deputata Yvette Cooper per il rinvio. Sabato tre ministri del governo (Greg Clark, Amber Rudd e David Gauke) avevano avvertito che avrebbero potuto votare a favore di un rinvio della Brexit per evitare un “disastroso” scenario di uscita del Regno Unito dall’Ue senza accordo.