I fatti accaduti lo scorso 22 marzo sia in aula della Camera, durante il question time, che in ufficio di presidenza sono “senza precedenti” e di “assoluta gravita’, costituendo un serio attentato al libero dispiegarsi del confronto e del funzionamento delle istituzioni”. Queste le motivazioni che hanno portato l’ufficio di presidenza di Montecitorio a sospendere in tutto 42 deputati del Movimento 5 Stelle. A votare le sanzioni tutti i membri tranne Fraccaro (M5S) che si è astenuto.
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Tra i 19 deputati sospesi per 15 giorni, per aver tentato di entrare nell’ufficio di presidenza mentre si stava votando la direttiva sui vitalizi, figurano Alessandro Di Battista, Giorgio Sorial e Danilo Toninelli. Le sanzioni che sono cumulative vedono tra i più colpiti Sorial, Vacca e l’Abbate che in tutto avranno 27 giorni di stop. I 42 pentastellati sconteranno la sospensione in tre fasi diversi: un primo gruppo da 14 a partire da giovedì 6 aprile, il secondo da mercoledì 17 maggio, il terzo da giovedì 22 giugno.
Per i pentastellati che invece hanno protestato fuori dall’ufficio di presidenza la sospensione è di 5 giorni. Per quanto riguarda la protesta all’interno dell’aula di Montecitorio durante il question Time, sempre di mercoledì, la presidenza ha deciso: 10 giorni di stop per chi dai banchi di appartenenza ha esposto i cartelli, 12 per chi li ha esposti sotto lo scranno della presidente.