Mara Carfagna lascia Forza Italia e si unisce ad Azione di Carlo Calenda. La ministra per il Sud lo ha annunciato in un’intervista al Corriere della Sera. “La scelta più difficile, anche umanamente per la riconoscenza che devo a Silvio Berlusconi, è stata quella di lasciare FI – ha detto Carfagna – . Il passo successivo è stato più semplice. Oggi formalizzerò la mia candidatura con Azione di Carlo Calenda, che rappresenta a mio giudizio l’unica proposta politica capace di salvare il Paese da una nuova stagione di estremismi”. Carfagna ha scelto Azione “perché ha una proposta europeista, liberale, garantista, fedele al patto europeo e occidentale, capace di dire la verità agli elettori, di prendere impegni seri e poi dirispettarli fino in fondo, e quindi in sintonia con tutto ciò in cui credo da sempre”.
Quanto all’ipotesi di una alleanza con il Pd di Enrico Letta “la corsa in purezza sarebbe bellissima e anche più facile, ma so bene che le regole del sistema elettorale non la aiutano”, ha detto Carfagna. Prima di lasciare FI Carfagna ha “avuto una lunga conversazione con Berlusconi, che ha speso bellissime parole di apprezzamento per il mio lavoro. La stima reciproca rimane intatta. Ma non potevo restare in un partito che, davanti a una scelta di crisi, tra salvare il Paese ed esporlo a un’ennesima avventura, prende la seconda strada senza neanche chiedere: quali sono i rischi per le categorie, per le imprese? Che succede al Piano di Ripresa se revochiamo la fiducia?”. Quanto alla leader di FdI Giorgia Meloni: “Come ho spesso ripetuto, prendere voti e governare sono due mestieri diversi. Gli estremismi fanno bene il primo lavoro e fanno malissimo il secondo. Le storie parallele del M5S e della Lega, votatissimi nel 2018 e poi naufragati dal Papeete in poi, ce lo confermano. L’Italia alle prese con la crisi del gas, l’Italia do- ve cala il potere di acquisto, della disoccupazione record, degli investitori che fuggono, ha bisogno di gente che sappia governare. Meloni sottoquesto profilo è quantomeno un’incognita”. Quanto al rischio di influenze russe sulla crisi di governo “nel 2018, il Contratto di governo stipulato dalla Lega con i Cinque Stelle definiva laRussia ‘interlocutore strategico’. Le relazioni di Salvini eMeloni con Viktor Orbán, chein questo momento è una sorta di quinta colonna russa inEuropa, non sono mai state interrotte. L’ambiguità è nei fatti, non è un’opinione, eogni timore è fondato”.
Anche Gelmini passa con Azione. “La mia è stata una scelta che mi vede oggi straconvinta di questo percorso”. Così il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, in conferenza stampa con Carlo Calenda e Mara Carfagna. Confluisce in Azione “la parte migliore, più attenta e illuminata di Forza Italia”, e “sono grato a Maria Stella e a Mara di essere venute perché non è facile cambiare partito”, e perché “i gesti di dignità e coraggio In Italia oggi si contano sulla punta delle dita. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, durante una conferenza stampa con le ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini: “Sul Movimento 5 Stelle avevamo pienamente ragione” e “quando il Pd si è alleato col M5S perché per me è stata una frattura insanabile”.
Calenda aggiunge: “Questa destra non vincerà, non c’è possibilità alcuna che italiani cadano nel tranello di chi racconta cose che non accadono e vuole trascinarli in un vortice di sovranismo e urla sguaiate. Non credo che vogliano essere declassati da partner di Germania e Francia a partner di Orban. La destra ‘vince de che’?”.