Il risultato della prima rottamazione delle cartelle esattoriali “si potrebbe attestare su un valore complessivo di 8,2 miliardi di euro a fronte di 7,2 miliardi di euro previsti”, portando quindi allo Stato un miliardo di euro in più di quanto inizialmente stimato. È il quadro delineato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell’audizione in commissione Finanze della Camera. “L’ammontare complessivo delle riscossioni registrate a titolo di definizione agevolata nel corso del 2017, è stato pari a 6,5 miliardi a fronte di un dato previsionale di 5,073 miliardi nel 2017 – ha ricordato – e ha registrato una variazione positiva di oltre 1,4 miliardi, in parte dovuta alla scelta del contribuente di corrispondere per gli importi da pagare per la definizione agevolata in un’unica soluzione”.
Le domande di adesione alla ‘rottamazione bis’ delle cartelle esattoriali “sono state circa 950mila e sono riferibili a circa 840 mila contribuenti. Le cartelle interessate dalle domande sono oltre 4 milioni per un valore complessivo di circa 14 miliardi di euro e un importo da pagare, al netto della quota ‘abbuonabile’, di circa 9 miliardi di euro”.
Nella prima rottamazione delle cartelle “i contribuenti con importi da pagare oltre 100mila euro hanno aderito con un pagamento nel 56% dei casi, mentre nel restante 44% dei casi non è stato effettuato alcun pagamento a titolo di definizione agevolata”. Questi contribuenti, ha sottolineato, contribuiscono “per il 37,6% del gettito complessivamente consuntivato”. Per i debiti inferiori la percentuale di adesione è più alta: sta pagando l’86% di chi aveva un debito entro i 1.000 euro e tra 1.000 e 1.0000 euro e il 77% di chi e’ nella fascia tra 10.000 e 50.000 euro.