“Il Consiglio dei ministri ha concordato stamane di chiedere formalmente alla Generalitat di confermare se ha dichiarato l’indipendenza della Catalogna“. Queste le parole del premier spagnolo Mariano Rajoy, intervenuto in conferenza stampa dopo aver riunito un Consiglio dei ministri straordinario per rispondere al discorso di ieri sera del presidente della Generalitat Carles Puigdemont. “La risposta del governatore determinerà le decisioni del governo”, ha aggiunto. “La richiesta” di chiarimento a Puigdemont, sul fatto che abbia o meno dichiarato l’indipendenza, “arriva prima di qualsiasi misura che il governo possa adottare rispettando l’articolo 155 della nostra Costituzione e vuole offrire chiarezza e sicurezza ai cittadini, necessarie per decisioni così importanti”, ha detto Rajoy.
Rajoy ha spiegato di voler “informare sulle decisioni adottate dal Consiglio dei ministri”, mentre “stasera in seno al Congresso ci sarà la plenaria per parlare della situazione”
“Il governo vuole offrire certezze agli spagnoli e soprattutto ai catalani, evitando la confusione generata dalle autorità catalane” ieri al Parlamento locale su “una questione che li riguarda e li preoccupa”. Se “Puigdemont, manifesterà la volontà di rispettare la legalità e ristabilire la normalità istituzionale, allora si metterà fine a un periodo di instabilità, di tensione e di rottura della convivenza. È ciò che tutti vogliono e sperano”, ha proseguito il premier spagnolo.
Necessario per Rajoy un ritorno alla normalità. “E’ urgente mettere fine alla situazione che si sta vivendo in Catalogna, è fondamentale che tornino tranquillità, stabilità, serenità nei tempi più brevi possibile”. “Bisogna procedere con prudenza e responsabilità, avendo ben presente il benessere e l’interesse generale dei catalani e di tutto il popolo spagnolo”, ha sottolineato ancora Rajoy.
RIFORMA COSTITUZIONALE. Intanto il segretario generale del Psoe, Pedro Sanchez, ha dichiarato di aver concordato con il premier di avviare una riforma costituzionale, che potrebbe comportare cambiamenti per le regioni autonome della Spagna. In conferenza stampa, Sanchez ha spiegato che l’accordo con Rajoy prevede che la commissione parlamentare prenda il via quanto prima e abbia una durata di sei mesi. Poi, ha spiegato, si aprirà il dibattito sulla riforma della Costituzione.
INDIPENDENZA SOSPESA. Il governatore della Catalogna ieri ha detto di voler assumere il “mandato del popolo” affinché la Catalogna diventi “uno Stato indipendente di forma repubblicana”, ma poi ha chiesto di “sospendere gli effetti della dichiarazione di indipendenza” per aprire il dialogo con il Governo di Madrid.
“Non siamo delinquenti, non siamo pazzi, non siamo golpisti, siamo gente normale che chiede di poter votare e che è stata disposta a mantenere il dialogo nella maniera più ampia possibile”, ha sottolineato Puigdemont. Quindi è sospesa l’esecutività dell’indipendenza, anche se rimane l’obiettivo, per favorire il dialogo con Madrid.
In ogni caso il Tribunale superiore di giustizia della Catalogna ha insistito sul fatto che solo la Costituzione può essere fonte di diritto, quindi né la Legge di transitorietà né “alcuna dichiarazione formale o informale, implicita o esplicita di indipendenza, possono avere effetti giuridici. In una nota, ribadisce il suo “impegno di fedeltà e difesa del sistema costituzionale” e toglie qualsiasi validità alla Legge di transitorietà catalana, sospesa dalla Corte costituzionale.