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Champions, impresa Atalanta: City fermato sull’1-1, primo punto storico

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Un primo punto per certi versi storico, per altri quasi un’occasione sprecata. L’Atalanta ferma la corazzata City a San Siro, si sblocca in classifica e ottiene il primo risultato positivo del suo cammino in Champions League. La ‘Dea’ soffre per un tempo intero il ritmo imposto dall’orchestra di Guardiola, avanti subito con Sterling, ma nella ripresa riesce a imporre il suo spartito, dopo aver rischiato di affondare con il rigore sbagliato da Gabriel Jesus. Pasalic firma infatti il pari e da lì è tutta un’altra musica, con la banda di Gasperini brava a giocarsela alla pari contro i campioni d’Inghilterra. Tanto che alla fine i rimpianti sono più per i padroni di casa, incapaci di sfruttare negli ultimi dieci palpitanti minuti di gioco la presenza tra i pali di Walker, un difensore, a causa dell’espulsione di Bravo per un fallaccio su Ilicic. Una vittoria avrebbe infatti riportato clamorosamente in gioco gli orobici per la qualificazione agli ottavi, visto il pareggio tra Dinamo Zagabria e Shakhtar. Il pari in termini di classifica serve a poco, ma difficilmente a Bergamo dimenticheranno la magica serata di San Siro.

Lo spettacolo del Meazza, l’inno della Champions, i campioni del Manchester City. Appena l’Atalanta si sveglia dal sogno però si ritrova già sotto di un gol. Perché i Citizens sono i campioni d’Inghilterra non per caso e al primo vero affondo passano con un’azione che ha il marchio di fabbrica di Guardiola: filtrante di Bernardo Silva in area, colpo di tacco di Gabriel Jesus e colpo da biliardo di Sterling. Tutto in un fazzoletto, tutto in pochi secondi. La Dea accusa il colpo preso a freddo e la scelta di Gasperini di puntare sul tridente piccolo – Pasalic e Gomez dietro Ilicic – non paga. Perché eccezion fatta per il tentativo iniziale sull’esterno della rete di Hateboer il primo tempo è un monologo degli ospiti. Gli orobici sono troppo leggeri davanti e non riescono a gestire il controllo del pallone, anche e soprattutto per merito dell’intensità e del ritmo imposto dagli avversari. Che a doti atletiche uniscono anche eccellenti qualità tecniche, considerando gli interpreti in campo (anche se Guardiola pensando al big match di domenica con il Liverpool risparmia dall’inizio Aguero). Fernandinho e compagni nascondono il pallone ai padroni di casa ma hanno il demerito di non azzannare la partita, differentemente da quanto avvenuto all’Etihad: il tiro cross di Mahrez finisce sul fondo, Sterling riceve palla sull’affondo a destra di De Bruyne ma viene contratto provvidenzialmente da Hateboer al momento di calciare a botta sicura, Mahrez ci prova da fuori ma trova l’attenta risposta di Gollini. L’occasione buona per raddoppiare sembra quella del 39′, quando Ilicic per una mano sbarazzina sul calcio di punizione di Sterling regala un rigore al City. Dal dischetto però Gabriel Jesus calcia incredibilmente a lato. Ed è in quel preciso istante che, come può capitare solo in uno sport come il calcio, la partita gira.

Perché l’Atalanta, spinta dal suo magnifico pubblico, si ridesta dal torpore. E lancia segnali di risveglio già alla fine del primo tempo. Che culminano in una ripresa da leoni. Al 4′ Gomez si allarga sulla sinistra e pennella un cross in pezzo per Pasalic, che di testa salta solo soletto e trafigge Bravo, entrato nell’intervallo al posto di Ederson, fermato da un problema muscolare. L’1-1 cambia definitivamente il volto di un match già diverso rispetto all’assedio portato nel primo tempo dal City. La Dea se la gioca alla pari, senza timori reverenziali, con le stesse armi dell’avversario. Il gioco, il fraseggio, l’intensità. E per poco non sfiora il 2-1 con un colpo di testa a lato di un nulla di Djimsiti. Sul fronte opposto gli ospiti non stanno comunque a guardare: Sterling riceve un passaggio telecomandato da Fernandinho ma sbaglia in corsa un comodo appoggio in mezzo per Gabriel Jesus. Guardiola avverte il pericolo e si gioca la carta Aguero al posto di Gabriel Jesus. Ma nel finale la strada si fa in salita proprio per gli inglesi. Gundogan sbaglia un appoggio sanguinoso, Gomez manda subito nello spazio Ilicic, che viene steso fuori area da Bravo, che commette fallo da ultimo uomo e viene espulso. Il City si ritrova così senza portiere e Guardiola è costretto a inserire tra i pali Walker, un difensore, che blocca subito in due tempi la punizione di Malinovskyi: l’intervento viene accolto come un gol dallo spicchio di tifosi inglesi, a testimonianza del momento di paura degli ospiti. Nella corrida finale infatti sono i campioni di Manchester a giocare con il cronometro, tenendo palla lontano dalla porta ed evitando l’offensiva finale dell’Atalanta. Che non porta a casa i tre punti, ma ricorderà per più di una notte un risultato che entra di diritto nella storia del club.

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