La Dea è pronta per essere consegnata alla storia. Il risultato maturato nell’andata degli ottavi di finale di Champions League con il Valencia facilita pensieri gonfi di ottimismo ma a Gasperini non basta quel poker meraviglioso messo sul tavolo verde di San Siro per gioire in anticipo. Tenere alta la tensione, continuare a giocare con il solito ritmo e la stessa velocità e capacità di aggredire sono elementi per il tecnico dell’Atalanta fondamentali per evitare trappole contro il Valencia, e non rovinare la festa. Il passaggio ai quarti di Champions League è vicino dopo il 4-1 dell’andata e nel silenzio del ‘Mestalla’, chiusa al pubblico e alla stampa per l’emergenza coronavirus, l’obiettivo è non complicarsi troppo la vita e arginare al meglio gli immediati assalti della formazione di Velades, che ha richiamato tra i convocati l’ex giallorosso Florenzi, pronto ad una prova di orgoglio e di riscatto.
“Ci prepareremo per la partita nel miglior modo possibile. Siamo forti in casa e il risultato dell’andata non riflette in modo equo quanto accaduto in campo. Penso che abbiamo bisogno di un miracolo per proseguire nel torneo”, ha ammesso il tecnico del Valencia che dunque consoliderà la missione (quasi) impossibile. Ma il Gasp sa quante insidie possono celarsi qualora si dovesse prendere la gara sottotono: “Certo, il risultato dell’andata aumenta la nostra fiducia. Dobbiamo segnare a Valencia, rimanere concentrati e difenderci bene. C’è da continuare a giocare al meglio, è un aspetto psicologico del nostro gioco su cui stiamo lavorando per avere una buona prestazione. La squadra è stata grande nella prima partita, ma non festeggerò fino a quando la seconda non sarà finita”. Nulla dunque è scontato.
Ad essere invece presa sottogamba sembra essere l’emergenza coronavirus che ha indotto la Uefa a giocare a porte chiuse, vietare allenamenti aperte e conferenze stampa. All’esterno dello stadio e in tutta la città invece la vita scorre come nulla fosse e questa disparità nelle misure di sicurezza legate alle partite europee ha creato anche qualche imbarazzante ‘corto circuito’. Appena sbarcato a Valencia Papu Gomez è stato subito preso d’assalto dai cronisti spagnoli e ha cercato di far presente ai media locali la situazione del momento. “Non potete fare un’intervista ora, ragazzi… Cosa state facendo?”, ha risposto a chi gli chiedeva sulla partita di domani. E davanti alle insistenze dei giornalisti che non rinunciavano ad incalzarlo, senza rispettare le distanze di sicurezza previste per l’emergenza, ha reagito, a chi lo inseguiva con telecamera al seguito, in maniera amara e quasi sconsolata: “Pagliacci”.
Le restrittive normative Uefa non sono andate giù all’intera tifoseria valenciana che sul web ha deciso di darsi appuntamento davanti ad una delle piazze della città per accogliere i bus della squadra di casa. “Essere qui è sensazione molto diversa rispetto a quella che abbiamo noi in Italia e a Bergamo in particolare. Mi sembra che qui si viva come facevamo noi un mese fa”, ha dichiarato Gasperini che sulla vicenda coronavirus è stato chiaro: “È un prepartita che viviamo sicuramente in modo diverso, un percorso che stiamo facendo da settimane. La squadra fa parte della società civile: i calciatori stessi vivono questa situazione con grande preoccupazione”
In questo ‘clima infuocato’ si gioca dunque un match dalle cui distrazioni l’Atalanta deve stare il più possibile lontana. Papu Gomez è una delle stelle attese di questa sfida che la formazione nerazzurra giocherà con Duvan Zapata a guidare il reparto offensivo: il colombiano ha smaltito i problemi fisici e ritrovato le medie realizzative della scorsa stagione (come certifica il tris rifilato al Lecce) Dietro di lui appunto Gomez e Ilicic, grande trascinatore nella partita di andata. E’ stato lui ad indicare alla Dea la strada dei quarti. Il Valencia proverà ad interrompere questo cammino senza Maxi Gomez (autore dei due errori clamorosi nella partita di andata) affidandosi a Kevin Gameiro per segnare le reti necessarie per tenere aperte le speranze. Spazio anche a Rodrigo e a Florenzi che sogna il rilancio.