Tensione nella maggioranza per la Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche. Il senatore pentastellato Elio Lannutti ha deciso di non ritirarsi dalla corsa per la presidenza nonostante suo figlio Alessio lavori nell’Ufficio Enti della sede romana della Banca Popolare di Bari, istituto in crisi al centro di un salvataggio da parte dello Stato. “Non mi ritiro dalla corsa alla presidenza della commissione banche. Fin quando non mi chiederanno di lasciare io sono il candidato” ha detto Lannutti in un’intervista. In una nota il senatore del M5s ha poi precisato: “In merito alle polemiche create ad arte in queste ore da diversi organi di stampa su di me e su miei presunti conflitti d’interesse, tengo a precisare che mio figlio è un semplice impiegato della Banca Popolare di Bari. Pertanto qualsiasi insinuazione sull’incompatibilità con il mio eventuale ruolo alla presidenza della commissione parlamentare d’inchiesta sulle Banche è destituita di ogni fondamento”.
Minacciando azioni legali: “Chiunque nelle prossime ore continuerà ad alimentare questa campagna ne risponderà nelle sedi giudiziarie, non permetto a nessuno di gettare fango sul mio rigore etico e sulla serietà del mio impegno pubblico”.
Ma contro la sua candidatura si muovono gli alleati di governo di Pd e Italia Viva. “Mi auguro che abbia la sensibilità di togliere la maggioranza da questo grande, gigantesco imbarazzo” scrive la sottosegretaria dem allo Sviluppo economico, Alessia Morani su Twitter.