Dopo il ritiro di Andrea Illy dall’auto-candidatura, si stringe il cerchio intorno alle nomine del successore dell’attuale presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Restano in lizza il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, la vicepresidente per l’Internazionalizzazione di viale dell’Astronomia, Licia Mattioli, il presidente di Federlegno Arredo, Emanuele Orsini e l’industriale bresciano, Giuseppe Pasini. Se Bonomi resta il candidato forte per la successione dato il suo ruolo tra gli industriali del Nord e l’appoggio dei Giovani di Confindustria, la napoletana Mattioli si avvia a raccogliere sempre più consensi.
La scelta della manager rappresenterebbe prima di tutto un elemento di continuità rispetto alla precedente era Boccia. Mattioli vorrebbe raccogliere l’eredità dell’imprenditore di Salerno, forte del suo attuale ruolo di vicepresidente per l’Internazionalizzazione che le ha consentito di consolidare un’esperienza importante da capitalizzare nell’immediato futuro. Un’eventuale ascesa dell’imprenditrice – campana d’origine ma torinese d’adozione – alla poltrona più ambita dagli industriali italiani riconsegnerebbe la presidenza a una donna dopo l’esperienza di Emma Marcegaglia, al timone dal 2008 al 2012. Il pink power di Mattioli – amministratore delegato dell’omonima Mattioli Spa e presidente di Exclusive Brands Torino, rete orizzontale nella galassia del lusso – potrebbe fare la differenza, soprattutto se potesse contare su un vero e proprio endorsement di Boccia. Resta il fatto che, giorno dopo giorno, la sua candidatura si sta consolidando sempre di più.
Il prossimo 6 febbraio scadrà il termine entro la quale gli aspiranti alla prossima presidenza potranno inviare le proprie candidature. Ieri, in serata, la rinuncia di Andrea Illy all’auto-candidatura, mossa che non sembra tuttavia escludere la sua presenza in una fase successiva del percorso di successione. Andrea Tomat, Andrea Bolla e Maria Carmela Colaiacovo sono i tre ‘saggi’ che si riuniranno già dal prossimo 29 gennaio per vagliare le auto-candidature. Ogni candidato dovrebbe ricevere il consenso del 10% dei membri del consiglio generale, pari a 19 su 183 membri. Dopo il 6 febbraio i saggi faranno partire le consultazioni per quattro settimane per verificare che non emergano ulteriori candidature, che avrebbero a quel punto bisogno del 20% dei consensi per entrare in corsa.
Alla fine del percorso saranno sempre Tomat, Bolla e Colaiacovo, a ufficializzare i nomi tra cui sarà designato il presidente dal consiglio generale il 26 marzo. Al presidente toccherà quindi il 30 aprile fare i nomi della sua squadra. Nel prossimo mandato sono previsti 10 vice presidenti, dai 6 attuali. Infine, l’assemblea privata di Confindustria eleggerà presidente e squadra il 20 maggio.