Ora più Paesi includono la natura nei loro piani d’azione per il clima ma è necessario un ulteriore cambio di passo per restare entro gli 1,5 gradi centigradi. Così un nuovo rapporto del Wwf lanciato oggi rivela come ci sia “un netto aumento, che va dall’82% al 92%, nella proporzione dei contributi stabiliti a livello nazionale che includono la natura”.
“I leader alla Cop26 – osserva il Wwf – devono assicurare che la natura sia prioritaria negli sforzi per affrontare la crisi climatica, insieme alla riduzione drastica delle emissioni”.
Secondo il rapporto – pubblicato in occasione della Cop26 a Glasgow – il 92% dei nuovi piani per il clima elaborati dai Paesi, ora include misure per affrontare la perdita di natura. Per soluzioni basate sulla natura – spiega l’associazione – si intendono tutte quelle azioni che proteggono, ripristinano e consentono di gestire in modo sostenibile gli ecosistemi terrestri e marini come foreste, torbiere, zone umide, savane, barriere coralline e mangrovie, affrontando contemporaneamente altre questioni sociali. Si stima che soluzioni come queste potrebbero “garantire fino al 30% della mitigazione del cambiamento climatico, necessaria per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi”.
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