“In Italia non ci sono braccianti e i raccolti rischiano di marcire”. Questo è l’allarme lanciato da Giovanni Mininni, segretario generale della FLAI CIGL, che chiede “l’immediata regolarizzazione degli stranieri che lavorano in agricoltura, altrimenti peggiorerà lo sfruttamento delle persone. Chi lavora in nero oggi sta subendo uno sfruttamento ancora maggiore, oltre al grave rischio per la salute pubblica data l’emergenza coronavirus”. Giovanni Carotenuto, segretario regionale per la Campania della FLAI CIGL, sottolinea l’impoverimento dei lavoratori che lavorano nei campi: “Se noi abbiamo creato una condizione non di diritti, ma di caporalato, oggi ne paghiamo le conseguenze. Non si capisce quali siano le soluzioni di chi è contrario alla regolarizzazione di queste persone”.
Coronavirus, mancano braccianti e i pochi che lavorano sono senza DPI
By
Posted on