Una reazione “unita e solidale”, segno che il tema delle responsabilità dei sindaci “è sentito e trasversale”. Si compatta la solidarietà dei primi cittadini intorno a Stefania Bonaldi, sindaca di Crema, indagata perché un bimbo si era schiacciato due dita in una porta tagliafuoco mentre era all’asilo. Un incidente per fortuna senza gravi conseguenze (il piccolo è rientrato a scuola dopo un periodo di tre mesi) che riaccende i fari sulle responsabilità in capo ai sindaci e il rischio di essere indagati per qualsiasi cosa accada all’interno dei confini del proprio Comune.
Le fasce tricolore stanno valutando, secondo quanto apprende LaPresse, una iniziativa pubblica e nazionale per chiedere un cambio di passo. “Chiediamo che siano definiti i confini delle responsabilità dei sindaci. Le norme attuali non lo fanno”, conferma Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari. “Non abbiamo intenzione di occuparci del nazionale. Ma è indubbio che, se non saremo ascoltati, c’è una classe dirigente pronta farlo” – insiste Decato in merito a una possibile nuova primavera dei sindaci – Vogliamo essere ascoltati anche su temi che oggi non sono di nostra competenza come il lavoro, il reddito di cittadinanza, gli immigrati. Portiamo il punto di vista delle comunità”.
Intanto, da Facebook, Bonaldi ringrazia tutti e dice: “La reazione unita e solidale dimostra quanto questo tema sia sentito e trasversale e quanto la sua soluzione sia urgente”. “Sono stata travolta dalla solidarietà di tantissimi e tantissime, fra loro un posto specialissimo hanno ricoperto le colleghe e i colleghi sindaci, che ho sentito splendidamente vicini e partecipi”, afferma.
Dal Pd, Enrico Letta spiega che è sua intenzione affrontare il tema di stipendi e responsabilità dei sindaci parlarne “con i nostri alleati congiunturali di Governo”. “Credo sia giusto superare insieme questo tema per evitare che fare il sindaco sia una corsa a ostacoli”, afferma, intervenendo a ‘Coffee break’, su La7.
Un avviso di garanzia è, per Luigi de Magistris, primo cittadino di Napoli, “un atto dovuto, ma oggi sembra un anticipo di condanna e su questo dobbiamo interrogarci tutti”. “In questo caso non entro nel merito – sottolinea – ma pensare che un sindaco sia responsabile perché un bimbo si chiude un dito in una porta mi fa capire dove siamo arrivati”. Da Firenze, Dario Nardella, evidenzia che i sindaci “ogni giorno sono in prima linea e a volte proprio perché firmiamo più cose e di responsabilità ce ne prendiamo troppe ci becchiamo l’indagine per abuso d’ufficio. Poi ci chiediamo perché non ci sono candidati”. Esprime “totale dissenso” il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ricandidato al Comune per il centrodestra.
Mentre da Brindisi, Riccardo Rossi chiede una “modifica delle norme” “Questo non significa che il sindaco deve avere un patentino di immunità – conclude – vuol dire invece rendersi conto di quanto sia difficile proseguire in questa direzione e iniziare a modificare le norme in maniera razionale”.