Non chiamatelo Godot, perché il bollino della Ragioneria dello Stato finalmente c’è e ora l’arrivo in Gazzetta è davvero imminente. Ma con qualche novità, perché nel decreto dignità di fatto gli aumenti di tassazione su slot e videolottery copriranno i mancati introiti degli spot sulle scommesse. Insomma, a differenza del personaggio creato da Samuel Beckett che rinviava di continuo il suo arrivo senza mai presentarsi davvero a Estragone e Vladimiro, il testo voluto con forza dal superministro di Lavoro e Sviluppo economico Luigi Di Maio e approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 2 luglio ha una sua forma ormai definitiva.
Nelle 17 pagine non mancano le novità interessanti. Perché se il vicepremier annuncia che durante l’esame in Parlamento “verranno inseriti incentivi per i contratti a tempo indeterminato“, intanto una modifica al testo elimina l’obbligo della causale per i rinnovi dei contratti per le attività stagionali, che vengono così esclusi dalle novità introdotte dallo stesso decreto in materia di contratti a tempo determinato. La stretta su questi ultimi ‘costa’ allo Stato, in termini di coperture finanziarie, 17,2 milioni nel 2018, 136,2 milioni nel 2019 e 67,1 nel 2020 per un totale di 220 milioni di euro. Cifra che sale oltre 700 milioni al 2027, secondo il decreto. A fare da garante “sui saldi di finanza pubblica” l’Inps, che provvederà al monitoraggio trimestrale delle maggiori spese e minori entrate per le modifiche ai contratti precari.
Novità anche sul fronte giochi d’azzardo e scommesse. Lo stop alle pubblicità trova la sua copertura nell’aumento del Preu, il prelievo erariale unico su slot machine e videolotteries che satterà in due tempi, dal primo settembre 2018 e dal 1 maggio 2019. Il prelievo viene fissato rispettivamente nel 19,25% e nel 6,25% dell’ammontare delle somme giocate a decorrere dal primo settembre 2018 e nel 19,5% e nel 6,25% a decorrere dal 1 maggio 2019. Le maggiori entrate serviranno anche a coprire l’abolizione dello split payment sui professionisti.
La giornata positiva per il decreto dignità è testimoniata anche dalla ritrovata sintonia M5S-Lega. Perché se per i contratti stagionali arriva l’apertura auspicata dal Carroccio, anche sui voucher ci sono sorrisi gialloverdi. “A differenza di quanto detto da qualcuno con il M5S non c’è stato nessun litigio ma un confronto. Ho posto la questione ed abbiamo convinto i colleghi dei Cinque Stelle, presentando le nostre motivazioni, che i voucher nei settori di agricoltura e turismo servono e ci saranno”, spiega Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Turismo. Parole che confermano quanto anticipato da Di Maio nella sue lunghe audizioni in Camera e Senato.
Rimane sullo sfondo la polemica sulla norma contro il gioco d’azzardo, che ha già messo sul piede di guerra gestori e mondo del calcio. Qui all’orizzonte non si vedono modifiche ed ecco che al riguardo si alza la voce di un’autorevole figura per imprese e sport, Urbano Cairo. “Mi sono stupito di come si siano messi a dedicare tutta questa attenzione alla pubblicità del gioco online, che rappresenta il 7% delle scommesse in Italia. Ma lo dico come tema sociale: riduci il 7% controllato quando hai il 93% fuori controllo? È il contrario di quello che avrei fatto”, spiega il presidente di Cairo Communication e del Torino.