“Consultare gli italiani, gli iscritti, i militanti va sempre bene. Spero non succeda come a Sanremo: che gli italiani votano una cosa e poi la giuria d’onore ne decide un’altra”. Il vicepremier Matteo Salvini, intervistato a ‘Non è l’Arena’, ostenta sicurezza sul caso Diciotti e commenta con una battuta il voto online del M5S, al via oggi dalle 10 alle 19. Il ministro assicura che non ci sarà alcuna crisi in caso di processo, “il governo andrà avanti. L’Italia va avanti a prescindere da quello che si deciderà su Salvini. Non sono così importante da decidere le sorti del Paese”.
Poi elogia gli alleati e in particolare Luigi Di Maio: “Siamo in due al governo: Lega e Cinque stelle, perché da solo non sarei riuscito a fare nulla e devo dire che ho trovato dei compagni di viaggio rispettosi, coerenti e leali”. “Luigi Di Maio è una persona corretta, provano a farci litigare tutti i giorni ma non ci riescono”. “Vengono a dirmi che la Lega è il primo partito e se faccio saltare tutto chissà quanti parlamentari prendo – aggiunge il vicepremier -. Ma per me la parola vale più dei sondaggi, dei parlamentari e di tutto il resto. Poi certo abbiamo idee diverse su tante cose”.
Il voto sul blog tra polemiche e rischi – Oggi, quindi, i pentastellati sono chiamati a votare sulla posizione che i senatori del Movimento 5Stelle devono avere in merito all’accusa, avanzata contro il titolare dell’Interno dal Tribunale dei ministri. Ma il giorno del lancio della consultazione online è caratterizzato dalle polemiche sulla formulazione del quesito. “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?” si chiede sul blog, con tanto di spiegazione: “Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere; No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere”. I militanti però non rispondono positivamente. “La formula non è chiara” dice Paola Nugnes dalle pagine di Repubblica “bisogna fare uno sforzo per non votare diversamente dalle proprie intenzioni”. La replica arriva dal sottosegretario Mattia Fantinati: “Il quesito non è fuorviante anzi è chiarificatore, perché chiede ai nostri iscritti se il governo abbia agito per l’interesse del paese. La polemica di Nugnes è fine a se stessa”.
Al di là delle critiche e dei commenti impietosi, la preoccupazione ai piani alti del Movimento è un’altra: la linea che prevale a poche ore dal via è invece l’ok all’autorizzazione a procedere. E se il voto on-line dovesse condannare il vicepremier al processo, confidano fonti pentastellati, “la crisi di governo potrebbe essere alle porte“.