“Il signor Assange accoglie con favore l’annuncio che la condanna a carico di Manning sarà ridotta e lei sarà rilasciata a maggio, ma questo non coincide con quello che lui aveva chiesto”. Così Barry Pollack, avvocato del fondatore di Wikileaks Julian Assange, in una dichiarazione fatta via e-mail pubblicata dal giornale politico statunitense The Hill. La commutazione della pena accordata da Barack Obama alla soldatessa Chelsea Manning, analista dell’esercito statunitense che ha fatto trapelare centinaia di migliaia di documenti classificati a WikiLeaks, secondo l’avvocato non rispetta le condizioni che Assange aveva chiesto per farsi estradare agli Stati Uniti, dal momento che non si tratta di una grazia ma di una commutazione della pena. “Assange aveva richiesto la clemenza e il rilascio immediato”, afferma il legale.
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Già a settembre il fondatore di Wikileaks aveva offerto di farsi estradare agli Usa in cambio della grazia per Manning; poi la scorsa settimana aveva ribadito quella proposta su Twitter: “Se Obama garantisce la clemenza a Manning, Assange acconsentirà all’estradizione negli Usa nonostante la chiara incostituzionalità del caso del dipartimento di Giustizia”, aveva cinguettato giovedì Wikileaks. Ieri, ricorda The Hill, la Casa Bianca aveva negato che quel tweet avesse a che fare con la commutazione della pena di Manning.