I troll e bot russi su Twitter non hanno tentato soltanto di disinformare gli statunitensi a livello politico, ma anche sul sensibile tema dei vaccini. Lo ha rivelato uno studio di ricercatori delle università George Washington, del Maryland e Johns Hopkins, che hanno studiato la frequenza con cui i vaccini sono stati citati da bot (account automatizzati) o profili legati ad attori di disinformazione russi, tipicamente la Internet Research Agency (Ira) di San Pietroburgo, a cui è stata attribuita una vasta operazione di propaganda su internet durante la campagna delle elezioni presidenziali americane.
Il numero di tweet rilevati non è alto: 253 messaggi contenevano l’hashtag #VaccinateUS, sul totale di 1,8 milioni esaminati e risalenti al periodo tra luglio 2014 e settembre 2017. Uno dei tanti messaggi diffonde la notizia falsa: “Sapevi che c’è un database segreto del governo che elenca i bambini danneggiati dai vaccini?“. Lo studio mostra però che “le comunicazioni sulla salute sono diventate delle armi: gli argomenti di sanità pubblica come le vaccinazioni fanno parte dei tentativi di disinformazione da parte delle potenze straniere”, scrivono gli autori nel rapporto pubblicato su American Journal of Public Health.
Come su altri temi divisivi in politica (come armi, immigrazione, religione), i messaggi sono all’incirca egualmente divisi tra pro e antivaccini. Cosa che corrisponde alla strategia dei troll russi di “promuovere la discordia” sociale e creare una “falsa equivalenza”, spiegano gli esperti. “Dando voce a entrambe le parti, erodono la fiducia pubblica nei vaccini, esponendoci tutti al rischio di malattie infettive”, spiega Mark Dredze della Johns Hopkins University.
Di recente l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato l’allarme sull’aumento di casi di morbillo in Europa, che ha toccato il record: per gli esperti, la causa è il calo nel numero di persone vaccinate. Nonostante gli scienziati promuovano in modo pressoché omogeneo la vaccinazione, un numero crescente di genitori segue discutibili teorie. Tra esse quella che si basa sulla ricerca, ormai smentita, che legava i vaccini MMR all’autismo. In Europa più di 41mila persone si sono ammalate di morbillo nei primi sei mesi del 2018, il doppio rispetto a tutto l’anno passato, con conseguenti 37 morti. Alti tassi sono stati registrati in Serbia, Ucraina, Georgia e Grecia. Anche negli Usa il numero di bambini non vaccinati cresce.