Matteo Salvini minaccia di far saltare il tavolo sul decreto Sicurezza bis. Il provvedimento fiore all’occhiello del ministro dell’Interno si blocca per un “problema politico” che il leader del Carroccio non stenta a definire “serio” e che lo porta a chiamare l’alt dei suoi. Il testo è all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera. “O passa questo testo o è un problema grosso per il governo” è l’avvertimento di Salvini , che precisa: “O ci sono questi emendamenti o non si va avanti”. Poi arriva la reazione pentastellata: “Basta attacchi alle Camere: gli emendamenti al decreto Sicurezza, firmati anche dal M5S, vengono vagliati come da prassi e alcuni sono già stati rimanessi. Salvini lo sa, lavori alla riformulazione dei testi invece di fare la vittima. Noi siamo al fianco delle forze dell’ordine”, scrive in un tweet il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta Riccardo Fraccaro.
Poi arriva la posizione ufficiale del movimento: “Non capiamo perché Salvini continui a dire sciocchezze e falsità riguardo agli emendamenti sul decreto sicurezza bis“, scrivono i pentastellati su Facebook. “Facciamo un attimo chiarezza. Gli emendamenti respinti, di cui parla Salvini – prosegue il post -, hanno anche la nostra firma. E questo Salvini lo sa bene. Dunque perché se la prende con il MoVimento? Perché ci attacca? Secondo quale logica? È chiaro che non c’è un problema politico ma tecnico: di inammissibilità degli emendamenti che non dipende dal MoVimento”. Poco dopo la controreplica del leader leghista: “Qualcuno degli amici 5 Stelle si è innervosito stamattina, hanno detto che dico falsità. Ma alcuni emendamenti sono stati dichiarati inammissibili dai 5 Stelle e poi riammessi dal presidente della Camera 5 Stelle. Si parlassero fra loro, quantomeno telefonatevi. Poi la precisazione: “Come Lega ribadisco che non molliamo finchè non ci sarà il pacchetto completo. Siamo testoni, ma credo che ci paghiate per esserlo e per portare a casa risultati per il bene dell’Italia e degli italiani”
Interviene anche Luigi Di Maio: “Non si cerchino pretesti per far cadere il governo, sono pronto a incontrare le forze di polizia e le rappresentanze sindacali per spiegare loro la verità sugli emendamenti al dl sicurezza bis. Conta la verità, non la propaganda. Invierò un invito formale in queste ore”, fa sapere il vicepremier grillino.